Il 10 giugno i pazienti del SR Locorotondo, Alberobello e Modugno assisteranno all’udienza papale
Pubblicato il 09 giugno 2015

Papa Francesco: «le case di cura per anziani dovrebbero essere dei santuari di umanità»
«La qualità e la civiltà di una società si giudicano da come sono trattati gli anziani e dal posto loro riservato nel vivere comune».
Sono le parole di Benedetto XVI che Papa Francesco ha voluto citare davanti ai fedeli per ribadire il ruolo cruciale dell’anziano nella società.
Un concetto più volte espresso dal pontefice, che ha sottolineato come «anche nelle prove più difficili, gli anziani che hanno fede sono come alberi che continuano a portare frutto».
Un patrimonio, quindi, da preservare e valorizzare. La vecchiaia, ha spiegato Papa Francesco, è un tempo di grazia, nel quale il Signore rinnova la sua chiamata: chiama a custodire e trasmettere la fede, chiama a pregare, specialmente a intercedere.
Sarà questo lo spirito che guiderà 10 pazienti delle RSA San Raffaele di Locorotondo, Alberobello e Modugno, che il 10 giugno saranno a Roma per assistere all’udienza del Santo Padre.
È la fede infatti il cardine di un’età delicata, l’età della saggezza ma anche della fragilità: il momento della vita in cui bisogna acquisire il senso della propria testimonianza per poterla trasmettere alle nuove generazioni, ma anche il momento in cui occorre sapersi affidare alle cure altrui.
A tal proposito, Papa Francesco ha ricordato che le case di cura per anziani dovrebbero essere dei "polmoni", dei "santuari" di umanità dove chi è debole viene curato e custodito come un fratello o una sorella maggiore.
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