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Addio Prof. Albertini. Una vita dedicata ai piccoli pazienti meno fortunati

3 Marzo 2017

Lo chiamavano “il Patch Adams” di Roma. Sempre presente, sempre sorridente, sempre disponibile all’ascolto, senza mai cedere agli eventi avversi, il Prof. Giorgio Albertini è venuto a mancare ieri 2 marzo 2017. Lascia i suoi piccoli pazienti del Dipartimento di Scienze delle Disabilità Congenite ed Evolutive, Motorie e Sensoriali, da lui diretto, dell’IRCCS San Raffaele Pisana.

 

Ha combattuto con la sua malattia fino alle ultime ore, sempre con la lucida consapevolezza che c’era sempre da fare qualcosa per i suoi pazienti, e come dicono le mamme del Reparto pediatrico, “i nostri figli sono stati tutti i suoi nipoti”. Diverse migliaia di bambini, in questi 20 anni, sono “rifioriti”, insieme ai loro familiari, grazie alle cure del reparto coordinato dal Pro. Albertini.

 

Non solo attività assistenziali ma anche una ricchissima produzione scientifica, sviluppata e condivisa con importanti realtà di ricerca nazionali, europee e nord americane. Con la sua copiosa attività di ricerca ha permesso di illuminare aspetti sullo sviluppo della disabilità sinora rimasti in ombra.

 

«Lo spirito di abnegazione e il desiderio di supportare i più deboli e i più fragili», afferma il Prof. Natale Santucci, Direttore Medico Aziendale del San Raffaele, «sono stati gli elementi strutturali della personalità del Prof. Giorgio Albertini. Ha costituito per il mondo della disabilità dell’età evolutiva il riferimento di eccellenza, travalicando  i confini regionali e nazionali. Da nord a sud sono migliaia e migliaia i casi seguiti. E con questo mondo di complessità il Prof. era in contatto continuo: negli ultimi anni anche con il web, per consigliare trattamenti, aggiornare terapie, a volte anche solo per dispensare un sorriso con la webcam. Il suo messaggio e la sua testimonianza hanno lasciato un impianto nelle menti e nei cuori delle persone profondo e indelebile».

 

L’ IRCCS San Raffaele Pisana e tutte le altre Istituzioni della rete San Raffaele  conserveranno, ampliandolo, il messaggio umano e professionale che ci ha consegnato.