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Al San Raffaele Cassino una giornata formativa sui disturbi della deglutizione e sulle sue tecniche di trattamento

8 Giugno 2006

Il quinto appuntamento del Corso di Aggiornamento in Riabilitazione promosso dal Prof. Alberto Freddi presso il San Raffaele di Cassino è stato dedicato alla disfagia, un’evenienza che colpisce numerosi pazienti ricoverati in vari ambienti ospedalieri (soprattutto in quelli che si occupano di riabilitazione e di recupero funzionale).
Per disfagia, si intende un disturbo caratterizzato dalla difficoltà, più o meno grave, del processo di deglutizione: il paziente incontra difficoltà nel far transitare il bolo alimentare, sia esso di natura liquida che solida. Durante il seminario dedicato a questo disturbo il Dr. S. Brighi, gastroenterologo ed endoscopista dell’Ospedale di Cassino ha presentato, in apertura, una aggiornata classificazione delle patologie della deglutizione, sottolineando l’insospettata nu-merosità di questi disturbi, specie in soggetti  di età a-vanzata ed af-fetti da gravi deficit delle funzioni cognitive. Il Dr. R. D’Amico, otorinolaringoiatra presso il San Raffaele Cassino, ha spiegato le caratteristiche della disfagia oro-faringea attraverso numerose videoendoscopie, evidenziando le sensibili capacità diagnostiche di questa metodica. La Dr.ssa S. Sacco, che opera presso il reparto di Riabilitazione ad Alta Intensità del San Raffaele di Cassino, si è invece soffermata sulla cosiddetta disfagia neurogena, che si riscontra con notevole frequenza nelle patologie neurodegenerative ad andamento cronico (ad esempio, la malattia di Parkinson, la malattia di di Alzheimer e la sclerosi laterale amiotrofica) o dopo un ictus.  Significativo il contributo della Dr.ssa Mirri e della dietista Veneziani, (Diabetologia, Dietologia e Nutrizione clinica dell’Azienda Ospedaliera di Terni). Entrambe hanno evidenziato, attraverso un’eccellente documentazione, che i problemi della deglutizione rappresentano una grave turbativa nell’atto alimentare. Essi sono infatti spesso responsabili della “malunutrizione proteico-energetica” che di frequente colpisce i soggetti ospedalizzati e che non sempre trova un corretto approccio da parte del personale sanitario.
Utile l’intervento dell’Inf. V. Mancini (R.A.I San Raffaele Cassino) sulla possibilità di alimentare alcuni pazienti attraverso una sonda (nota come  “PEG”). Hanno chiuso la giornata formativa gli interventi del Dr. F. Cipolla (R.A.I. del San Raffaele Cassino) e della logoterapista F. Cipriani (San Raffaele Cassino). Il primo si è soffermato sul progetto riabilitativo nel paziente disfagico, mentre la seconda ha tratteggiato il piano di trattamento individualizzato.  I due operatori, poi, hanno concluso la giornata con la presentazione un caso clinico.