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Al San Raffaele Portuense un servizio di valutazione domiciliare per combattere le barriere architettoniche

20 Gennaio 2005

“Una delle situazioni più ricorrenti che una persona si trova a dover affrontare alla fine di un percorso riabilitativo è di non poter utilizzare nella propria abitazione le abilità riacquisite durante il trattamento riabilitativo a causa delle barriere architettoniche”. A parlare è la professoressa Maria Pia Massimiani, Responsabile del Servizio di Terapia Occupazionale della Casa di Cura San Raffaelle Portuense che sulla base della sue esperienze professionali ha inteso associare al quotidiano lavoro di terapia occupazionale anche un servizio di valutazione domiciliare degli ausili. “Caratteristiche comuni a tante abitazioni e che spesso rappresentano barriere all’autonomia – continua la Massimiani – sono corridoi o porte molto strette, scalini, finestre alte o con aperture difficili, sanitari non raggiungibili facilmente, mobili ed elettrodomestici inaccessibili. La valutazione domiciliare degli ausili non è altro che un servizio per persone con o senza handicap che si pone l’obiettivo di mantenere, promuovere o ristabilire la possibilità di una vita autonoma nella propria casa attraverso l’analisi delle abilità funzionali, del ruolo sociale e delle abitudini di vita”. Contattando direttamente o telefonicamente il San Raffaele Portuense (06. 656871) l’utente può prenotare una consulenza valutativa, che prevede inizialmente la valutazione delle potenzialità e delle esigenze della persona. Si procede poi alla visita del domicilio al fine di individuare quali modifiche e quali ausili (strumenti che compensano e/o potenziano una funzione) in particolare permetterebbero al paziente di riprendere un ruolo attivo nella propria vita. “Garantire al paziente la miglior qualità di vita possibile – conclude la Massimiani – è ciò che ci proponiamo per mezzo di questo esclusivo servizio che tra le altre cose consente di prevenire gli infortuni oltre che di ridurre il bisogno di cura ed assistenza”.