News > Atassia e trattamenti riabilitativi. Ne parla il Dott. Giorgio Felzani del San Raffaele Sulmona
Tosinvest Sanità, attraverso il centro San Raffaele Sulmona, è impegnata da anni nel recupero funzionale dei pazienti atassici.
Il centro abruzzese, sotto la direzione sanitaria della professoressa Maria Antonietta Vannini, si serve infatti di un protocollo riabilitativo peculiare, riconosciuto anche a livello internazionale, volto al recupero delle potenzialità di equilibrio del paziente. Attraverso un’azione sinergica di specialisti multidisciplinari e di attrezzature fra le più avanzate, per ogni paziente è individuato un percorso riabilitativo ad hoc con l’obiettivo di migliorare le sue capacità di movimento e in generale la qualità della sua vita.
Come spiega il dott. Giorgio Felzani, responsabile medico del San Raffaele Sulmona, “alle cure mediche è anche aggiunto un supporto psicologico centrato sulle problematiche relazionali e finalizzato ad accrescere il livello di integrazione e partecipazione sociali dell’individuo, e con essi, la sua autostima”.
S.P.: “Dott. Felzani, come si esplica l’impegno del San Raffaele Sulmona nelle sindromi atassiche?
Dott. Felzani: “Il nostro centro applica un protocollo riabilitativo peculiare (validato anche a livello internazionale), che prevede una serie di azioni mirate al recupero funzionale del paziente colpito da atassia. L’obiettivo è quello di liberare le potenzialità di equilibrio motorio della persona che nella maggior parte dei casi sono sconosciute in primo luogo al paziente stesso.
Il danno cerebellare limita molto il paziente atassico, ma andando ad agire sui movimenti è possibile ottenere grandi risultati.
Trattandosi di una patologia con genesi diverse, la fase di valutazione ha una grande importanza nella personalizzazione del trattamento.
Inoltre siamo dotati di attrezzature e strutture adeguate, ed è grande l’attenzione nel professionalizzare tutto il personale nel gestire al meglio la terapia.
– Quanto è importante l’aspetto psicologico nelle azioni di recupero?
Dott. Felzani: Molto. Grazie al miglioramento delle funzioni legate all’equilibrio e al movimento il paziente si svincola dei molti limiti provocati dall’atassia. Riesce quindi a liberarsi delle ansie e delle angosce che lo accompagnano quotidianamente. Un paziente che è incapace di prendere un oggetto da solo, quando finalmente raggiunge l’obiettivo di sollevare un bicchiere d’acqua con la mano, varca un traguardo importante. Questo, inevitabilmente accresce il suo livello di autostima.
Ma non solo, abbiamo avuto pazienti arrivati sulla sedia a rotelle, che non smettevano di tremare: alla fine sono riusciti a camminare da soli, con l’aiuto di un deambulatore. E’ chiaro che questo incide molto sulla qualità della loro vita.
– Qual è la posizione del San Raffaele Sulmona riguardo la ricerca scientifica?
Sosteniamo la ricerca continua, principalmente per migliorare ancora nella fase di valutazione. Ci stiamo adoperando per dotarci di strumentazioni particolari che permettono un’approfondita analisi del movimento attraverso tracciati digitali (Gait Analysis). Questa tecnica diagnostica ci permette di trovare poi la migliore soluzione dal punto di vista funzionale.