News > Cancro al polmone: si apre la strada per un trattamento innovativo
Il cancro al polmone è comunemente associato al fumo; questa correlazione deriva dal fatto che gli agenti cancerogeni del fumo portano alla mutazione genetica delle cellule polmonari e al conseguente sviluppo del tumore.
Una ricerca innovativa pubblicata sull’ American Journal of Respiratory Critical Care Medicine, la più importante rivista statunitense specializzata in pneumologia, ha dimostrato come alcuni composti, contenenti veleno di cobra, agiscano come inibitori dei recettori della nicotina e possano contribuire a ridurre la proliferazione e lo sviluppo del cancro al polmone.
I cambiamenti nei geni che codificano i recettori della nicotina a7 sono fortemente connessi non solo con la tendenza a fumare, ma anche con la sensibilità alla neoplasia polmonare. L’esposizione alla nicotina, infatti, aumenta l’espressione dei recettori a7 responsabili dell’incremento della proliferazione cellulare e dell’inibizione dell’apoptosi, ovvero la morte cellulare programmata, ponendo le basi per lo sviluppo del cancro.
Questo studio è frutto dell’attività di un team di ricercatori che vede tra i suoi componenti la professoressa Patrizia Russo, dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova, la professoressa Eva Negri dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano ed il professor Massimo Fini unitamente al professor Alfredo Cesario dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma.
L’obiettivo di questa linea di ricerca è quello di esplorare la più ampia gamma di possibilità di intervento sui recettori di nicotina a7.
L’idea è quella di avvicinarsi ulteriormente alla fase di sperimentazione clinica per la valutazione di potenziali nuove strategie di trattamento per cancro al polmone. E’ infatti emerso che trattando topi da laboratorio affetti da cancro polmonare con gli inibitori dei recettori di nicotina la loro durata di vita si estende addirittura del 93% rispetto ai soggetti non trattati.
Per rendere più attendibili i risultati della sperimentazione un terzo dei topi da laboratorio è stato sottoposto a chemioterapia attraverso la somministrazione intravena di Cisplatin ed in ogni caso la durata di vita dei soggetti trattati con gli inibitori dei recettori di nicotina è risultata dell’80% superiore.
Gli esiti evidenziati aprono la strada per un trattamento innovativo del cancro al polmone e costituiscono il primo passo verso l’inizio di una sperimentazione sull’uomo. Questo studio rappresenta il passaggio dalla scienza traslazionale alla medicina traslazionale ovvero il cosiddetto “proof of principle”, un esperimento progettato per verificare se l’idea alla base di una ricerca è praticabile. E’ stato per questo condotto su un modello di sperimentazione animale cercando, tuttavia, di simulare nel modo più fedele possibile le condizioni del tumore al polmone nell’uomo.