News > Claudia Carrarini dell’IRCCS San Raffaele vince il Bando “AGYR 2023” per il miglior progetto di ricerca sulle fasi precoci dell’Alzheimer e sulla prevenzione della malattia
Il bando AGYR 2023 – Airalzh Grants for Young Researchers 2023 – dell’Associazione Italiana Ricerca Alzheimer è stato assegnato a Claudia Carrarini, giovane ricercatrice e dottoranda del Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione del laboratorio di Brain Connectivity dell’IRCCS San Raffaele, diretti rispettivamente dal Prof. Paolo Maria Rossini e dal Prof. Fabrizio Vecchio. Il prestigioso riconoscimento le è stato conferito per il progetto di ricerca “Effects of transcranial pulse stimulation on functional and structural brain connectivity in the early stages of Alzheimer’s disease” che mira a valutare gli effetti della stimolazione transcranica a impulsi in pazienti colpiti dal morbo di Alzheimer. “Il lavoro vuole confermare l’efficacia di questo trattamento nel migliorare le funzioni cognitive e i disturbi comportamentali in un ampio gruppo di pazienti, esaminando sia gli effetti a lungo termine che le possibili modifiche nella connettività neuronale. L’obiettivo è anche confermare risultati precedenti su una scala più ampia, analizzando se questa tecnica possa influenzare l’atrofia corticale e la connettività strutturale nel breve e lungo periodo” ha spiegato la ricercatrice.
“Un domani senza Alzheimer” è questa la missione che orienta Airalzh fin dal 2020, anno della prima edizione del bando. Da allora, l’associazione ha stanziato fondi per consentire ai giovani ricercatori di sviluppare le proprie idee e renderle utili alle persone affette dalla malattia di Alzheimer, così come a coloro che dovranno affrontare un declino cognitivo. Pur non avendo ancora una cura definitiva per la malattia è possibile rallentarne il progredire. Attualmente in Italia, secondo i dati dell’OMS, si stima che vi siano più di 600mila individui colpiti da Alzheimer. Tuttavia, a causa dell’invecchiamento della popolazione, si prevede che entro i prossimi trent’anni i casi triplicheranno e, nel 2050, la malattia colpirà 1 persona su 85 in tutto il mondo. I sintomi di questa patologia si manifestano quando il quadro istopatologico è già compromesso, perciò l’obiettivo dei progetti promossi da Airalzh è individuare precocemente la patologia e puntare sulla prevenzione come ruolo chiave nella lotta contro di essa.