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Come difendersi dalle insidie del freddo: quali sono i rischi e i segnali da non sottovalutare

31 Gennaio 2023

Non solo raffreddori e influenze. Le basse temperatura mettono a dura prova anche cuore, polmoni e articolazioni. Con il termometro in picchiata e la neve che ricopre la nostra penisola diventa dunque fondamentale sapere come difendersi dalle insidie del grande freddo di questi giorni. Ecco i consigli della Società italiana di medicina interna (Simi) soprattutto per le persone più a rischio, come gli anziani, i fragili e chi è affetto da patologie croniche.

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I rischi per l’organismo

  • IL CUORE: una delle minacce peggiori dell’inverno riguarda l’apparato cardio-circolatorio, con un’aumentata incidenza di infarti, ictus e un peggioramento delle arteriopatie periferiche. Spesso in inverno è infatti necessario ritoccare verso l’alto i dosaggi della terapia antipertensiva. Una pressione arteriosa in salita e il freddo sono una minaccia per i vasi di cuore e cervello, ma portano anche a urinare di più, esponendo in questo modo al rischio di disidratazione. Dunque, oltre a ridurre la pressione, è necessario assumere più liquidi.

 

  • NASO E BOCCA: in questa stagione assistiamo a un’esacerbazione di malattie respiratorie croniche come la bronchite ostruttiva (BPCO) e l’asma perché il passaggio di aria fredda lungo le vie aeree provoca irritazione. Per questo è importante evitare di uscire di casa nelle ore più fredde e proteggere bene naso e bocca con una sciarpa. Le persone con long Covid devono fare particolare attenzione in caso di freddo perché la loro funzionalità polmonare può restare compromessa per un tempo variabile dopo l’infezione da Covid e questo li espone a maggior rischio di infezioni respiratorie.

 

  • LE ARTICOLAZIONI: il freddo e l’umidità non sono un toccasana per ossa e articolazioni, lo sanno bene tutti coloro che soffrono di malattie reumatiche su base infiammatoria o di artrosi. Dunque bisogna coprirsi adeguatamente per mantenere caldo l’organismo. È importante anche fare il pieno di vitamina D e calcio (con latte e latticini), soprattutto se non si esce di casa e non ci si espone alla luce del sole. Particolare attenzione alle cadute: un marciapiede ghiacciato o anche solo lucido di pioggia, un berretto tirato sugli occhi o un ombrello aperto che riducono la visibilità possono rappresentare un pericolo e favorire una caduta che, nei fragili e negli anziani, spesso non è priva di conseguenze. Meglio uscire di casa, se possibile, solo nelle ore centrali della giornata, rese più tiepide dal sole ed evitando di uscire sotto la pioggia o la neve. Indossare calze di lana e scarpe comode con suola antiscivolo e con un buon ‘grip’ e preferire i cappelli di lana a quelli a tesa larga o a cloche, per non ostacolare la visibilità.

 

  • IPOTERMIA: la temperatura corporea scende così tanto da diventare un fattore di rischio per l’organismo che lancia l’allarme come può: brividi, pallore estremo, mani e piedi freddi e labbra viola per cominciare. Se l’allarme viene ignorato, i sintomi peggiorano, fino ad arrivare anche alla morte. È necessario quindi intervenire tempestivamente creando calore, mantenendo asciutta la pelle e bevendo liquidi zuccherati tiepidi. Più a rischio sono giovanissimi e anziani. Nei primi perché il sistema di regolazione della temperatura non è ancora maturo e pienamente efficiente perché si sta ancora sviluppando. Nei secondi perché è compromesso.