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Con immensa gratitudine!

21 Aprile 2010
Pietro ha 59, è una persona piena di interessi, un gran lavoratore. Però purtroppo ogni giorno deve combattere con una malattia molto insidiosa, il Parkinson. Pietro si è rivolto all’IRCCS San Raffaele Pisana, dove è stato ricoverato in Day Hospital per un mese. Dopo il suo ricovero decide di scrivere una lettera per ringraziare tutto il personale medico e paramedico del San Raffaele. Pietro utilizza parole commoventi, racconta di aver trovato delle “persone speciali” che lo hanno aiutato a combattere la malattia. Abbiamo incontrato Pietro e gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza al San Raffaele. Gentile Signor Pietro intanto vorremmo ringraziarla a nostra volta, posso chiederle cosa l’ha colpito di più dell’accoglienza e assistenza ricevuta al San Raffaele? Al San Raffaele mi sentivo come se fossi a casa mia. Tutti ti accolgono con il sorriso sulle labbra, dal medico/professore al fisioterapista. Sono sempre pronti ad aiutarti anche se sono stanchi e hanno mille pazienti a cui pensare. Non ti fanno mai sentire come un malato grave. Ancora una volta voglio ringraziare tutti, i fisioterapisti, i logopedisti, i medici…. Ci sono delle parole che lei ha scelto nella sua lettera che ci riempiono d’orgoglio: “professionalità” “determinazione” e soprattutto questa: “umanità”. Ci aiuta a raccontare ai nostri lettori che cosa questo ha significato concretamente per lei? Al San Raffaele non ti fanno sentire come un numero, come se ogni paziente fosse uguale all’altro. Hanno una parola buona per tutti, ti sostengono giorno per giorno, ti aiutano a combattere questa malattia così insidiosa. Anche durante le sedute di fisioterapia, quando “vieni praticamente torturato”, lo fanno con un sorriso sulle labbra e ti spronano a fare sempre meglio. Insomma a volte mi sembrava di andare a fare degli “allenamenti” e non delle sedute di fisioterapia! Ha un consiglio da darci? In cosa possiamo ancora migliorare secondo lei, dal punto di vista di un paziente che si è affidato a noi ? Credo che la ricchezza del San Raffaele è rappresentata dal personale medico e paramedico che vi opera. Sono persone che brillano per professionalità, esperienza. Ma all’eccellenza professionale accompagnano una dote che è difficile da trovare: la capacità di “accogliere”il paziente, di farlo sentire una persona e non un malato. Credo che questa ricchezza vada tutelata, perché è difficile trovare competenza e umanità, e voi siete in grado di offrire entrambe le cose.