News > Cure palliative, quando il paziente è inguaribile ma non incurabile
Le cure palliative: non una medicina per il morente, ma una medicina per l’uomo. Una terapia indirizzata a pazienti inguaribili, ma non incurabili, al fine di migliorare la loro qualità di vita nel rispetto della dignità della persona e in sintonia con la progressione e l’accettazione della malattia.
L’aggettivo “palliativo” deriva infatti dal termine latino “pallium”, che significa “mantello”: un indumento che serve a coprire, proteggere, accogliere.
Un tema, quello delle cure palliative, che è diventato sempre più centrale anche nel campo della politica. Grazie alla legge 38 del 2010, che tutela l’accesso del paziente alle terapie, l’Italia può infatti definirsi un Paese all’avanguardia.
Dal 9 al 12 ottobre ad Arezzo si terrà il XXI Congresso Nazionale della Società Italiana di Cure Palliative (SICP), al quale l’Hospice San Raffaele di Cassino, con il suo Primario Dr. Girolamo Del Monte, parteciperà con la presentazione di un lavoro dal titolo: “Alti dosaggi Ossicodone/Naloxone a rilascio prolungato: efficacia e tollerabilità”.
«Le cure palliative, ha dichiarato il Direttore Medico Scientifico del San Raffaele Cassino, Prof. Luigi Di Cioccio, si stanno affermando sempre di più come il nuovo paradigma di cure appropriate per molte malattie inguaribili, oncologiche e croniche degenerative in fase avanzata/end stage, condizioni cliniche che sono in rapido e costante aumento anche in rapporto all’incremento dell’età media della popolazione».
A tal proposito il Dr. Girolamo Del Monte è stato inserito in un advisory board che nell’anno 2015 si occuperà del “Dolore nell’anziano” e rappresenterà l’area del centro Sud della penisola.
Del board faranno anche parte il prof. Roberto Bernabei dell’Università Cattolica, il prof. Stefano Maria Zuccaro, il dr. Raffaele Madaio dell’Israelitico di Roma, il dr. Antonio Nieddu di Sassari e il dr. Maurizio Platania di Catania.