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Dal convegno per la giornata mondiale della Malattia le novità per la diagnosi e la cura del Parkinson

21 Aprile 2008

Ci sono novità per la diagnosi  e la cura della malattia di Parkinson.

Merito delle ricerche condotte in questi anni per far luce su  alcuni  aspetti ancora poco chiari  legati allo sviluppo di questa malattia neurologica, che è in costante aumento in tutto il mondo.

E’ quanto emerge dalla tavola rotonda  “Il futuro del paziente con malattia di Parkinson”, organizzata nei giorni scorsi  dall’Associazione Italiana Parkinsoniani presso l’Aula Magna dell’Università LUISS Guido Carli di Roma. All’evento ha preso parte il Professor Fabrizio Stocchi, Responsabile del Centro per lo studio e la cura del Morbo di Parkinson e dei disturbi del movimento dell’IRCCS San Raffaele Pisana intervenuto sul tema “Nuove frontiere nella terapia della malattia di Parkinson”. “Le novità – ha spiegato il Professore – riguardano innanzitutto l’avere identificato un gruppo di  sintomi che sono un campanello d’allarme della malattia, quali la la perdita dell’olfatto, un disturbo comportamentale del sonno ed una particolare forma di depressione, detta anedonia. Tali sintomi consentono di individuare la malattia con estremo anticipo, quasi tre anni prima. Questo permette di rallentare il meccanismo che porta alla degenerazione delle cellule dopaminergiche e di conseguenza posticipare il momento in cui fanno la loro comparsa i disturbi”.