News > Depressione stagionale
E’ tornato l’autunno. Le giornate si accorciano, il buio ci sorprende in pieno pomeriggio e ci sentiamo più stanchi, più assonnati, più tristi.
Per definire questa esperienza, si parla comunemente di Depressione Stagionale o Seasonal Affective Disorder (SAD), ovvero Disturbo emozionale stagionale.
Approfondiamo l’argomento con il Prof. Piero Barbanti, neurologo primario dell’IRCCS San Raffaele Pisana, a cui chiediamo subito di spiegarci come colpisce questa forma di depressione.
Professor Barbanti, quali sono le caratteristiche di questo tipo di depressione?
Questo tipo di depressione è caratterizzato da una sorta di comportamento da “animale in letargo”, ovvero da stanchezza eccessiva e da sonno cronico, oltre che da una sorta di fame compulsiva, soprattutto fame di carboidrati, di pane pasta e dolci!
La depressione stagionale riguarda in forma conclamata il 3% della popolazione ma in forma più larvata colpisce una persona su quattro.
Ma perché le giornate corte e buie possono deprimerci?
La luce sincronizza il nostro ritmo “circadiano” (dal latino circa diem, intorno al giorno), una sorta di “orologio biologico” interno che opera su base giornaliera. Questo ritmo influenza la temperatura corporea, lo stato di veglia, l’appetito, la secrezione di ormoni come il cortisolo e la melatonina, il sonno.
In alcuni soggetti, l’accorciamento della giornata può provocare una alterazione di questo ritmo producendo i sintomi comunemente associati alla depressione stagionale.
In particolar modo, nei soggetti affetti da questa forma di depressione, la melatonina (che è un ormone secreto durante le ore notturne che regola il ritmo veglia –sonno), è sempre alla stelle, anche durante il giorno.
Proprio per questo, l’esposizione alla luce, inibendo la produzione di melatonina, comporta notevoli benefici terapeutici per i pazienti affetti da SAD.
Ma, a parte quella di stagione, quanto è diffusa la depressione e come possiamo riconoscerla?
I sintomi depressivi riguardano nella vita una persona su tre
La depressione vera e propria colpisce 1 persona su 5. Più donne che uomini. Inizia di solito dopo i 20-25 anni ed aumenta con l’età.
I sintomi sono sia fisici (dolore, insonnia, stanchezza), che affettivi (tristezza, mancanza di desiderio), che comportamentali (il depresso non riesce a decidere, si sente perennemente in colpa, non ha speranze per il futuro)
E’ la malattia più disabilitante del genere umano secondo l’OMS.
A volte la depressione si alterna con un tono di umore troppo elevato: si parla allora di disturbo bipolare e ne è colpito l’1.5 % della popolazione
Altre volte la depressione è subdola, più sfumata ma cronica, “è così per carattere”, si dice. E’ la distimia: quasi il 4% della popolazione ne è affetto.