News > Disorientamento topografico: pubblicato su PlosOne lo studio della Prof.ssa Piccardi in collaborazione con IRCCS San Raffaele
“Dove sono?” Un’istantanea del disorientamento topografico evolutivo tra i giovani adulti italiani, questo il lavoro pubblicato dalla Prof.ssa Laura Piccardi, della Facoltà di Psicologia – Sapienza in collaborazione con l’IRCCS San Raffaele su PlosOne, rivista scientifica riconosciuta a livello internazionale.
“Lo studio parte dall’osservazione che nell’ultimo decennio sono stati descritti diversi casi di individui affetti da disorientamento topografico evolutivo o DTE. Il DTE consiste in un disturbo del neuro sviluppo che colpisce la capacità di orientarsi nell’ambiente. Si manifesta in individui con livello intellettivo nella norma, senza altri deficit cognitivi o disturbi neurologici o psichiatrici.” spiega la Prof.ssa Piccardi.
Le difficoltà manifestate dalle persone con DTE spaziano da deficit di memoria topografica (non ricordo la strada per raggiungere un luogo) all’incapacità di riconoscere i landmark (monumenti, palazzi o qualsiasi elemento usato come punto di riferimento per orientarsi). Non riescono a costruire una rappresentazione mentale dell’ambiente e ciò non consente loro l’uso di strategie di orientamento spaziale di ordine elevato.
La ricerca, condotta dalla Prof.ssa Laura Piccardi e collaboratori, indaga la presenza del DTE in un campione di 1698 giovani italiani di età compresa dai 18 ai 35 anni. Si tratta di uno studio multicentrico che ha visto coinvolti la Sapienza Università degli studi di Roma, l’IRCCS San Raffaele, l’IRCCS Santa Lucia di Roma, l’Università di Bologna, l’Università Magna Greciae di Catanzaro e l’Università degli Studi di L’Aquila. Questa task force ha consentito la raccolta dati per quattro anni attraverso la piattaforma Qualtrics, grazie alla quale sono stati somministrati un questionario anamnestico e la scala Familiarity and Spatial Cognitive Style che indaga tre aspetti dell’orientamento spaziale: il senso dell’orientamento spaziale, la conoscenza della propria città e le strategie navigazionali.
L’indagine condotta ha evidenziato come il DTE fosse presente in ben il 3% del campione. Inoltre, il senso dell’orientamento è strettamente correlato alla conoscenza del proprio ambiente e alle strategie navigazionali adottate.
“Sebbene, in generale, gli uomini usino strategie navigazionali più complesse di quelle utilizzate dalle donne, il DTE, nel nostro campione, è più presente negli uomini. Questo risultato è in linea con il dato proveniente dallo studio dei casi singoli descritti finora, che sono per lo più uomini.” afferma la Piccardi, e continua: “ lo studio discute inoltre quali fattori possono ridurre l’insorgenza del DTE e quali interventi dovrebbero essere attuati per prevenire i disturbi della navigazione che incidono gravemente sull’autonomia e sulle relazioni sociali degli individui che ne soffrono”.