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Ebenezer, un angelo che vuole imparare a camminare

23 Dicembre 2009

La Me-We è una piccola Onlus che lavora attivamente da oltre 6 anni per aiutare i bambini orfani della comunità di Wawase, in Ghana, e in particolare si occupa di un’Orfanotrofio realizzato da loro, che attualmente ospita 22 bambini.
Purtroppo non tutti i bambini godono di buona salute e alcuni di loro necessitano di molte attenzioni e cure costanti.

Uno di questi è Ebenezer, vivacissimo bambino di 8 anni che da quando ne ha 4 vive senza la gamba destra. Eppure noi non ce ne saremmo neanche accorti vedendolo giocare a palla al San Raffaele Portuense.
Ebenezer infatti è venuto in Italia per abbandonare definitivamente le stampelle e imparare a usare la gamba che in effetti non ha mai avuto; lo sta facendo con grande agilità e con l’impegno dei professionisti del San Raffaele, che, come dice il Direttore Operativo Sergio Brucchietti “Se lo stanno litigando”. Ed è verissimo, Ebenezer ha stabilito dal primo giorno un feeling con tutti. Lo conoscono anche gli altri ospiti della struttura. È un bimbetto svelto, che ama le novità e non ha paura di nulla. Allo stesso tempo Ebenezer è sempre educato… se durante la terapia gli viene regalato un lecca-lecca, lui prima di aprirlo chiede il permesso.
Il presidente della Me-We, Sandro Crocicchia, ci ha riferito che il piccolo nell’attimo in cui al San Raffaele Portuense gli hanno fatto indossare per la prima volta la protesi, alla vista di tutte e due le scarpe ha reagito con un sorriso colmo di gioia.
Ebenezer è stato seguito dal responsabile dell’Unità Operativa di Riabilitazione Neuromotoria del San Raffaele Portuense, Prof. Carlo Damiani che, in un’intervista pubblicata sempre sul nostro sito, ci parla degli aspetti fisici e psicologici legati alla perdita di un arto e del lavoro che hanno svolto i medici e terapisti della struttura con in nostro piccolo paziente.

Intervista a Ebenezer

Cosa hai provato vedendoti per la prima volta davanti lo specchio con tutte e due le gambe?
Ho pensato che in quel modo le mie gambe fossero esattamente come dovevano essere. Ho anche pensato che da quel momento potevo camminare con due gambe e che per la prima volta dopo tantissimo tempo potevo usare le braccia e le mani (ndr che erano sempre impiegate a sorreggerlo sulle stampelle) questo mi ha fatto stare subito meglio!

Adesso come pensi che cambierà la tua vita?
Penso che aiuterò i miei amici ad andare a scuola. Per me la scuola è una cosa molto importante e il mio più grande desiderio nella vita è continuare a studiare.

Come stai vivendo questa esperienza al San Raffaele Portuense?
La sto vivendo bene perché sono tutti carini con me, mi coccolano e anche se sono qui per fare riabilitazione a me sembra sempre di giocare. Sto imparando a prendere confidenza con la mia nuova gamba, a piegarla per camminare e a star dritto con la schiena. Per ricordarmi come mettere e togliere la protesi anche quando non avrò l’aiuto dei terapisti mi hanno fatto un video, così quando tornerò a casa sarò indipendente!

Ecco, quando tornerai a casa come pensi che ti accoglieranno i tuoi amici?
Immagino che mi chiederanno come sto e vorranno sapere com’è l’Italia.

Cosa gli racconterai?
Gli racconterò di tutti i posti in cui sono stato. Ho fatto il giro di tutta Roma su un bus rosso da cui ho visto il Colosseo, i Fori Imperiali e tante piazze con colonne e fontane! Poi sono stato in un maneggio dove mi hanno fatto salire su un bellissimo pony e in una piscina coperta grandissima. Sono stato anche in un centro commerciale dove c’erano le scale che salivano e scendevano, era la prima volta che vedevo una cosa del genere! Dirò certamente ai miei amici di venire in Italia, ma anche se qui è bello, l’Africa è molto più bella.

Cosa vorresti fare o diventare da grande?
Un soldato, no sto scherzando…vorrei diventare un insegnante.

Oggi ti abbiamo visto giocare a calcio con due gambe e senza stampelle, lo sai che esistono delle persone che gareggiano con le protesi e partecipano a delle olimpiadi speciali? Ti piacerebbe partecipare? Con quale sport?
Le conosco, sono le Paraolimpiadi. Si mi piacerebbe e vorrei giocare a calcio.