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Ecco come l’attività svolta dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) può contribuire alla ricerca in campo medico-riabilitativo

9 Dicembre 2005

In che modo l’attività svolta dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) può contribuire alla ricerca in campo medico-riabilitativo? Come tale ricerca può essere applicata ai protocolli riabilitativi tradizionali? Cos’è la Stazione Spaziale Internazionale (ISS)?
Si è parlato di tutto questo nel corso del forum scientifico “Il Laboratorio spaziale per il recupero delle disabilità”  tenutosi lo scorso 21 novembre presso la sala congressi della Fondazione San Raffaele di Ceglie Messapica e che ha visto come protagonisti da una parte l’astronauta Roberto Vittori ed il Presidente della Kaiser Italia, Valfredo Zolesi, come rappresentanti dell’Agenzia Spaziale Europea e dall’altra il team del Centro Ricerche della Fondazione coordinato dalla Prof.ssa Antonietta Maria Vannini.
Vittori ha riportato sulla terra informazioni essenziali per compiere progressi decisivi nella cura delle disabilità degli arti superiori considerata la condizione di disabilità motoria in cui si viene a trovare il corpo umano nello spazio che risulta molto simile a quella di un lesionato spinale.
“Lo spazio è un ambiente disabilitante per persone normali, – ha chiarito l’astronauta –  La condizione di microgravità determina infatti una situazione costante di disabilità motoria, di stress e disagio continuo dal momento che si perde completamente il controllo degli arti inferiori e ci si può muovere sono mediante l’utilizzo dell’arto superiore. L’ESA è pertanto impegnata nello studio delle cause e delle soluzioni per il superamento di tale situazione di disabilità”.
Gli studi dell’Esa vengono condotti all’interno della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) che come ha spiegato lo stesso Vittori, commentando le immagini spettacolari delle due missioni che lo hanno reso famoso in tutto il mondo, costituisce il più importante ed ambizioso programma di cooperazione a livello mondiale nel campo scientifico e tecnologico fino ad oggi intrapreso. E’ un vero e proprio laboratorio orbitante per la ricerca scientifica multidisciplinare dove è possibile condurre, con possibilità senza precedenti, ricerche e studi dai quali possiamo attenderci risultati tangibili e ricadute destinate ad essere parte, in un prossimo futuro, della nostra vita quotidiana.
Vittori ha concluso il suo intervento dichiarando che “la società che smette di fare ricerca è una società che smette di progredire” sottolineando l’importanza di una ricerca intesa come curiosità di andare oltre i limiti convenzionali imposti dalla realtà”.
“Superare la condizione di disabilità anche se generata da cause diverse – chiarisce la Vannini –  è l’obiettivo che ci accomuna all’ESA e che ci spinge ad unire le nostre forze per arrivare ad una soluzione utilizzabile da entrambi.  L’ESA mira infatti al ripristino di una condizione di normalità dell’astronauta nello spazio, noi al recupero della funzionalità delle abilità manuali nei pazienti colpiti da paralisi dell’arto superiore per lesione medica o traumatica cerebro-spinale. Le informazioni già ottenute dal laboratorio spaziale e quelle che potremmo ottenere in futuro in virtù di una auspicata collaborazione sono indispensabili per proseguire le ricerche in questo senso”.
Il forum scientifico che ha destato enorme interesse nei partecipanti ha visto anche la presenza del prof. Paolo Pastacaldi dell’U.O. Chirurgia della Mano e Funzionale dell’Azienda Ospedaliera Pisana oltre che del Direttore Generale dell’ASL BR/1, Guido Scoditti che ha mostrato grande soddisfazione per l’operatività che contraddistingue la Fondazione San Raffaele.
Ha conluso i lavori la prof.ssa Vannini che ha  ringraziato a nome della Fondazione e della Tosinvest i relatori intervenuti ed ha affermato in tono ironico che “non è facile trascinare dal cielo alla terra un team di ricercatori di questo calibro né tanto meno portarlo in Puglia”. E’ per questo che quella del 21 novembre rimarraà per la Fondazione una giornata memorabile.