News > «Ecco come proteggiamo gli anziani dal caldo»
Intervista con il professor Massimo Fini, direttore del Dipartimento di scienze internistiche, sensoriali e motorie del Gruppo Tosinvest Sanità
L’arrivo dell’estate per la popolazione anziana significa purtroppo anche il ritorno dell’emergenza caldo. Anche senza giungere ai drammatici episodi dell’estate 2003, quando morirono in centinaia, il periodo estivo rimane un momento particolarmente delicato per la popolazione degli utra-settantenni.
Ne abbiamo parlato con il professor Massimo Fini (Direttore del Dipartimento di Scienze Internistiche, Motorie e Sensoriali del Gruppo Tosinvest) che, sulla base di una lunga esperienza nel campo della geriatria (è stato promotore, tra l’altro, assieme al prof. Domenico Cucinotta, del progetto di valutazione del grado di invecchiamento), ci ha spiegato come le strutture del Gruppo Tosinvest Sanità si prendono cura degli anziani assistiti, proteggendoli dai pericoli legati all’aumento del calore e delle temperature: «Una caratteristica dell’anziano», ci racconta il professor Fini, «è di avere una ridotta capacità di avvertire la sete e il conseguente bisogno di bere. Raramente una persona ultrasettantenne assume tutta l’acqua necessaria. E’ così che, con il caldo e l’umidità, insorge la disidratazione, che si presenta sotto forma di un insolito senso di confusione mentale, di disorientamento o di improvvise alterazioni del carattere».
Ma cosa succede quando l’anziano è ricoverato? «In questo caso la situazione è tanto più drammatica perché si tratta di persone non più autonome e quasi sempre con deficit cognitivi, motori o delle funzioni del linguaggio. Purtroppo in molti ospedali la distribuzione dell’acqua è considerata un optional da accollare ai familiari che, per ovvie ragioni non possono essere sempre presenti. In Tosinvest è, invece, da tempo istituzionalizzato “il giro dell’acqua”, somministrata con la stessa attenzione di un farmaco».