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“Ecco perché le donne vanno sensibilizzate nei confronti dei rischi di patologie cardiovascolari”

24 Giugno 2005

Nei prossimi giorni a Sophia Antipolis, in Francia, i più autorevoli specialisti di patologie cardiovascolari si riuniscono per definire un programma d’azione finalizzato ad aumentare la consapevolezza delle donne circa i rischi delle malattie cardiovascolari. Per Tosinvest Sanità sarà presente il professor Giuseppe Rosano, dell’IRCCS San Raffaele.
“Rispetto all’Europa, in Italia”, spiega Rosano, “le donne dal ’94 muoino più degli uomini per patologie cardiovascolari, ma il paradosso è che quasi nessuna delle over cinquantenni è consapevole di questo rischio, con il risultato che spesso, anche avvertendo un dolore al petto, una donna raramente pensa ad un infarto e corre in ospedale”.

Che tipo di ricerche state sviluppando all’IRCCS?   

“Uno dei nostri studi ha ribaltato la convinzione, comune dalla metà degli anni Novanta, che le terapie ormonali dopo la menopausa siano inutili. Siamo riusciti a scoprire che se il trattamento inizia subito a ridosso della menopausa, e comunque non oltre i sessantacinque anni di età, il rischio di problemi cardiovascolari diminuisce”.

Quindi le donne hanno problemi specifici e talvolta diversi dagli uomini?

Nelle donne conta di più il problema della pressione, mentre il colesterolo è meno importante. Inoltre, con le nostre ricerche, stiamo cominiciando a capire che, sia le reazioni ai vari tipi di farmaci, sia la capacità di eseguire con efficacia i protocolli riabilitativi varia in base al sesso del paziente”.