News > Ragazzi con DSA: un apprendimento continuo è l’approccio giusto d’estate per la dott.ssa Condoluci dell’IRCCS San Raffaele
Finalmente è arrivata l’estate ma i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) non vanno in vacanza e la pausa estiva può diventare un’ottima occasione per sviluppare alcune abilità anche divertendosi. Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Claudia Condoluci, primario del reparto di Disabilità dello sviluppo infantile dell’IRCCS San Raffaele.
Perché è importante che i bambini con DSA continuino ad esercitarsi anche durante le vacanze estive?
“È importante ricordare che i bambini con DSA sono bambini sani, non soffrono di alcuna malattia, ma presentano una neurodiversità, ossia un funzionamento intellettivo e cerebrale diverso. Per questo motivo, il loro percorso scolastico richiede strategie particolari: interrompere il percorso di apprendimento per tre mesi rischia infatti di far arretrare il punto di ripartenza. Una pausa così lunga può compromettere tutto il lavoro svolto durante l’anno, con attività ed esercizi continui e specifici. Non possiamo permettere che ciò accada; anzi, bisogna agire in senso contrario e stabilire una routine di ripetizione. Anche se brevi pause o rallentamenti periodici possono essere utili per alleviare il carico sui bambini, dobbiamo ricordare che non possiamo permetterci di fermarci completamente”.
Quali sono le attività o gli esercizi consigliati?
“Con l’arrivo del periodo estivo si può cogliere l’occasione per fare nuove esperienze, soprattutto attraverso la lettura, scegliendo libri che interessino davvero al bambino. È utile coinvolgere il bambino in giochi logico-matematici che stimolino il cervello in modo divertente. Insomma, è importante non interrompere del tutto le attività cognitive, ma evitare anche di imporre un ritmo troppo rigido. L’obiettivo è mantenere un equilibrio tra attività ludiche e cognitive per consolidare ciò che è stato appreso durante l’anno scolastico, senza stancarsi. In questo modo, il bambino può ripresentarsi a settembre con le stesse conoscenze, senza perdere nulla. Si tratta di trovare il giusto equilibrio tra il non fare nulla e lo strafare, tra l’imposizione e la libertà, facendo sì che il bambino trovi piacere in queste attività”.
Ci sono differenze nelle strategie di mantenimento tra i diversi tipi di disturbi specifici di apprendimento, come la dislessia o la discalculia?
“Nella strategia di mantenimento è importante trovare un approccio ludico per rendere il lavoro più piacevole. Per un bambino con dislessia, questo significa cercare libri con illustrazioni e argomenti che gli interessano, come l’esplorazione spaziale, la storia del calcio, gli animali, i dinosauri o i vulcani. Questi libri saranno più attraenti e verranno letti più volentieri rispetto ai libri di testo scolastici. Per un bambino con discalculia, invece, oltre a fare alcuni esercizi è utile trovare giochi che richiedono l’uso di nozioni matematiche. In questo modo, imparare la matematica diventa più divertente e coinvolgente”.
Quali consigli pratici darebbe ai genitori che trovano difficile motivare i propri figli a fare esercizi di apprendimento durante l’estate?
“Oltre alle indicazioni ricevute dalla scuola sugli obiettivi e sulle attività da svolgere durante l’estate, i genitori possono contare anche sulle opportunità offerte da associazioni e centri di riabilitazione che organizzano programmi estivi per mantenere attivi i bambini. Tuttavia, è importante evitare che i genitori si impongano sui bambini con richieste insistenti: questo atteggiamento dovrebbe essere evitato sempre perché il tempo libero, in cui il bambino può anche solo sfogliare un libro o vagare con la fantasia nella sua cameretta, è fondamentale. Rappresenta un momento in cui può riflettere, maturare e ragionare liberamente su ciò che ha letto, visto o vissuto”.