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Farmaci: Parkinson per 350 mila italiani, in italia pillola ‘once a day’

5 Giugno 2008

Quasi un malato di Parkinson su due fatica a lavarsi, andare in bagno e vestirsi. Più di tre su 4 hanno difficoltà a guidare, e tre su 10 non possono neppure mangiare e bere come vorrebbero. In generale, almeno 4 pazienti su 10 non riescono a far fronte agli impegni della vita quotidiana, anche per colpa dell’appuntamento quotidiano con i farmaci. È la fotografia scattata da una ricerca condotta dall’European Parkinson’s Disease Association (Epda) su oltre 6.800 malati in 31 Paesi, che in Italia ha coinvolto 203 pazienti (61% uomini e 39% donne), nel 59% dei casi con più di 6 anni di malattia alle spalle. Quasi due pazienti su tre non hanno un completo controllo dei sintomi nelle 24 ore, oltre il 75% lamenta capacità funzionali ridotte e il 53% deve programmare la propria giornata in base all’assunzione del trattamento. Un pesante impatto sulla qualità della vita, dunque, che una nuova pillola a singola somministrazione giornaliera promette ora di alleggerire. Il nuovo farmaco ‘once a day’, a base di ropinirolo a rilascio prolungato, è stato presentato oggi a Milano in un incontro promosso da GlaxoSmithKline (Gsk). Appartiene alla famiglia dei dopamino-agonisti ed è disponibile anche in Italia in fascia A, rimborsato dal Servizio sanitario nazionale. Per i «circa 300 mila» malati di Parkinson della Penisola, «che salgono a 350 mila se si considerano anche i cosiddetti ‘parkinsonismì», la nuova compressa rappresenta un grande passo avanti perchè «è il primo dopamino-agonista – sottolinea Fabrizio Stocchi, direttore del Centro per la cura e la ricerca sul morbo di Parkinson dell’Irccs San Raffaele di Roma – per cui i pazienti dichiarano un significativo miglioramento della qualità di vita. »Assunta la mattina, in un’unica dose al giorno, la terapia promette infatti un’attività sovrapponibile a quella che si ottiene con le classiche tre dosi al dì di dopamino-agonista«, puntualizza lo specialista. «Il Parkinson colpisce il 3 per mille della popolazione italiana in generale – ricorda Stocchi – La percentuale sale all’1% tra gli over 65, e da qui al 2012 si calcola che in Europa i malati aumenteranno di circa 200 mila: da un milione e 200 mila a quasi un milione e mezzo», recitano le stime. «In un paziente su 4 i sintomi compaiono prima di 50 anni d’età», continua l’esperto. Che nonostante «l’assenza di dati epidemiologici precisi», conferma «l’impressione che i malati giovani siano in aumento». Un dramma, quello del Parkinson precoce, ben noto alla presidente di Parkinson Italia Lucilla Bossi, colpita dalla malattia 22 anni fa, quando aveva appena 36 anni. «Una delle cose più esasperanti della patologia è la dipendenza dagli orari dei farmaci – racconta – Uno sarebbe anche pronto per uscire, ma deve aspettare che i medicinali facciano effetto o che il loro effetto collaterale scemi», evidenzia.

 

Fonte: Adnkronos/Adnkronos Salute