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Fondamentale la diagnosi precoce attraverso la MOC

26 Gennaio 2009

Anche se tende a manifestarsi al di sopra dei 50 anni, l’osteoporosi inizia a svilupparsi in giovane età e colpisce indistintamente sia gli uomini che le donne. Per questo è importante diagnosticare precocemente la malattia, che, avanzando nel corso del tempo senza dare luogo ad alcun sintomo, viene poi improvvisamente allo scoperto provocando fratture e complicanze. Eppure per prevenire i rischi legati all’osteoporosi è sufficiente effettuare con regolarità un semplice test diagnostico: la MOC, o Mineralometria Ossea Computerizzata. Ma in che cosa consiste questo esame e quando è veramente opportuno? Abbiamo rivolto queste ed altre domande al dottor Mario Valenti, Responsabile della U.O. di Radiologia del San Raffaele Termini e al dottor Riccardo Iannaccone, radiologo presso lo stesso poliambulatorio.

Che cos’è la MOC e quali rischi comporta?

La Mineralometria Ossea Computerizzata, o MOC, è la metodica di riferimento per diagnosticare l’osteoporosi e scoprire se esistono rischi di fratture. Si tratta di un test altamente accurato, assolutamente indolore e del tutto privo di invasività, che può essere effettuato molto rapidamente, in circa 5 minuti. In pratica, questo esame consente di misurare la densità ossea nei pazienti e di appurare se esistono rischi di fratture, aiutando il paziente ed il suo medico a decidere circa l’eventuale instaurazione di una terapia contro l’osteoporosi prima che la malattia si manifesti e di valutarne l’efficacia nel tempo attraverso controlli regolari.

Quando è opportuno sottoporsi a questo esame?

In generale, non è mai troppo presto né troppo tardi per iniziare un programma di prevenzione dell’osteoporosi, perché non esiste un identikit del soggetto a rischio. Spesso si pensa all’osteoporosi come ad una patologia propria delle persone anziane, ma in realtà la malattia può colpire qualsiasi fascia d’età.

Quali sono i principali fattori di rischio per l’osteoporosi?

Come già detto, nessun soggetto è immune dal rischio della malattia. Tuttavia, alcuni fattori ormonali o dietetici, come la ridotta assunzione di calcio e vitamina D, o ancora uno stile di vita sedentario, il fumo, l’abuso di alcol o l’eccessiva magrezza, possono favorirne l’insorgenza, soprattutto nelle donne e in chi ha più di 50 anni. Altri fattori di rischio sono la presenza in famiglia di casi di osteoporosi o le fratture pregresse.

Chi dovrebbe effettuare la MOC e con quale frequenza il test deve essere ripetuto?

Naturalmente, quando sussistono uno o più fattori di rischio della malattia e si ha un’età superiore ai 50 anni. Tuttavia, anche in assenza di campanelli d’allarme specifici, è bene che le donne sopra i 65 anni e gli uomini sopra ai 70 si sottopongano al test. In caso la MOC rilevi una densità ossea nella norma, il successivo controllo può essere eseguito dopo 2 anni, mentre, in caso di osteopenia (ridotta densità ossea) o di osteoporosi, il controllo MOC deve essere ripetuto dopo 12 mesi, sia per verificare l’andamento della densità ossea nel tempo (aumento, diminuzione, stabilità), sia per monitorare gli eventuali risultati ottenuti dopo la terapia adottata.

Come si previene la malattia?

Un regolare esercizio fisico come il cammino o la corsa leggera, un’alimentazione equilibrata e completa di calcio e vitamina D, contenuti nel latte e nei suoi derivati, nelle uova, nel pesce, nella frutta secca e in alcune acque minerali, possono già fare molto. Fondamentale poi evitare il fumo e l’eccesso di alcol e fare vita all’aria aperta, esponendosi regolarmente alla luce del sole.

Esistono terapie efficaci nel contrastare l’osteoporosi?

Attualmente, sono disponibili per il trattamento dell’osteoporosi diversi farmaci, tra cui i bifosfonati, gli estrogeni, la calcitonina, il paratormone, ecc. Ovviamente, ogni eventuale forma di trattamento deve essere individualizzata per ogni paziente e attuata sotto controllo del medico di famiglia o dello specialista.