• Notizie

Giornata Mondiale dell’Epilessia, Vigevano, IRCCS San Raffaele: “Il 30% delle epilessie sono farmacoresistenti. Nuove terapie all’orizzonte”

10 Febbraio 2025

In occasione della Giornata Mondiale dell’Epilessia 2025, che si celebra oggi 10 febbraio, il Prof. Federico Vigevano, Responsabile del Dipartimento delle Disabilità dell’età evolutiva dell’IRCCS San Raffaele, ha lanciato un messaggio chiaro: “Il 30% delle epilessie sono farmacoresistenti”. Un dato significativo che richiama l’attenzione sull’importanza della ricerca e della sperimentazione di nuove terapie per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da questa patologia.

Questo importante appuntamento è stato istituito proprio dal Prof. Vigevano durante il suo mandato come presidente della LICE (Lega Italiana contro l’Epilessia), a testimonianza del suo costante impegno nella lotta contro questa malattia. “Il San Raffaele è fortemente impegnato in questo ambito e coordina, grazie al mio ruolo di responsabile, le attività dell’Istituto Virtuale Nazionale Epilessia, l’ultimo nato della Rete IRCCS delle Neuroscienze e della Neuroriabilitazione”, sottolinea il professore.

L’epilessia, che colpisce circa 500.000 persone solo in Italia, è una delle malattie neurologiche più diffuse, ma ancora oggi troppo spesso stigmatizzata. “Si tratta di una patologia estremamente eterogenea, che può avere cause genetiche, strutturali o metaboliche. Sebbene molti pazienti riescano a controllare le crisi con i farmaci, circa un terzo di loro non risponde alle terapie convenzionali”, spiega Vigevano. Accanto alla farmacoresistenza, un altro elemento chiave da considerare è l’impatto sociale e psicologico, che può influenzare la vita quotidiana e le opportunità lavorative dei pazienti.

Tra i temi centrali della Giornata Mondiale vi è la necessità di ampliare le opzioni terapeutiche. “Le cellule staminali rappresentano un’area di grande interesse nella ricerca sull’epilessia. Studi sperimentali hanno dimostrato che potrebbero avere un ruolo nel ridurre l’ipereccitabilità neuronale che porta alle crisi epilettiche. Siamo ancora in una fase preclinica, ma i primi risultati suggeriscono che potrebbero rappresentare una svolta per quei pazienti che non rispondono ai farmaci”, sottolinea il neurologo.

Un’altra speranza arriva dalla terapia genica, che sta aprendo nuove strade soprattutto per le forme di epilessia di origine genetica. “Per alcune varianti rare, già si intravede la possibilità di trattamenti personalizzati. Questo approccio non solo mira a ridurre le crisi epilettiche, ma anche a migliorare il quadro complessivo del paziente, contrastando altri sintomi associati, come il ritardo cognitivo e i disturbi comportamentali”, continua Vigevano.

Fondamentale, in ogni caso, rimane la diagnosi precoce. “Oggi, grazie ai progressi nella genetica e nelle tecniche di neuroimaging, siamo in grado di individuare più rapidamente le cause sottostanti alla patologia e proporre percorsi terapeutici mirati. Per questo, sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni è cruciale, affinché sempre più persone possano accedere a diagnosi tempestive e a cure adeguate”.

L’IRCCS San Raffaele è in prima linea nella ricerca e nel trattamento dell’epilessia, con un’attenzione particolare alle malattie rare del neurosviluppo, spesso associate a questa patologia. “Il nostro obiettivo è intervenire precocemente nelle fasi dello sviluppo per prevenire o mitigare le conseguenze dei deficit del neurosviluppo, con un approccio mirato che include l’epilessia e i disturbi correlati” conclude Vigevano.