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Gli atleti della Nazionale ucraina di Taekwondo in visita al reparto pediatrico dell’IRCCS San Raffaele: una giornata all’insegna dell’integrazione e della solidarieà

14 Aprile 2023

Alcuni degli atleti della Nazionale Ucraina di Taekwondo hanno fatto visita, domenica scorsa, al Reparto di Riabilitazione Pediatrica e Disabilità dello Sviluppo dell’IRCCS San Raffaele che ospita, tra gli altri, tanti bambini dell’est che hanno accolto con entusiasmo gli atleti connazionali che si sono esibiti in una performance atletica che ha lasciato tutti senza fiato.

 

L’iniziativa, organizzata grazie all’intermediazione della Dott.ssa Katerina Chesnevska, psicologa di origine ucraina che collabora con la struttura romana, ha dimostrato le potenzialità della coordinazione fisica, del confronto e dell’integrazione, elementi fondamentali nella disciplina che nasce come arte marziale coreana e combina tecniche di combattimento, volte alla difesa personale, con la filosofia e la meditazione. Nel corso della loro esibizione, in un simbolico gesto di gratitudine nei confronti del nostro paese, gli sportivi hanno regalato un rigoglioso mazzo di fiori ai piccoli pazienti. Tra loro anche Sofia, la bambina ucraina superstite dello scontro a fuoco in cui ha perso la vita la sua famiglia e che all’IRCCS San Raffaele ha ricominciato a camminare, che ha ricordato con emozione quando, nel corso dell’infanzia, praticava anche lei taekwondo.

 

Parte del team ucraino, da alcuni mesi, è ospite presso Federazione Italiana di Taekwondo che nell’ambito del progetto THF – Taekwondo Humanitarian Foundation sta fornendo sostegno e solidarietà sportiva agli atleti. Nell’ottima dello stesso spirito “la visita al reparto pediatrico è stata un’occasione significativa per unire culture e vissuti diversi e sottolineare l’importanza di promuovere l’integrazione attraverso lo sport e il confronto” spiega la dott.ssa Claudia Condoluci, Responsabile del Reparto di Riabilitazione Pediatrica e Disabilità dello Sviluppo dell’IRCCS San Raffaele. “Non si è trattato solo di un’esibizione atletica, ma l’esempio lampante dell’impatto positivo che lo sport e iniziative di condivisione come queste possono apportare benefici nel percorso riabilitativo e di crescita dei nostri ragazzi” conclude.