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HYPER-TECH: a Spoleto un focus sulle patologie cardiovascolari

21 Settembre 2018

Giuseppe Marazzi, Dir. Centro Cardiologico, Poliambulatori SR: “faremo il punto su linee guida, tecniche di gestione, aderenza terapeutica e cultura della prevenzione”

Nuove linee guida, target terapeutici, tecniche di gestione e aderenza terapeutica nell’ipertensione arteriosa. Sono queste le tematiche su cui esperti del settore si confronteranno il 21 e 22 settembre a Spoleto nel corso del convegno “Hyper-Tech, tecniche per la gestione di pazienti ipertesi e ipercolesteromici” patrocinato da SICOA (Società Italiana Cardiologia Ospedaliera Accreditata) con il contributo non condizionato di Servier, azienda da sempre impegnata nel fornire soluzioni terapeutiche per migliorare l’aderenza del paziente cronico politrattato. Le patologie cardiovascolari sono tutt’oggi la causa principale di mortalità e morbilità nel mondo. Nel 2015 hanno provocato il decesso di circa 17,7 milioni di persone, rappresentando il responsabile del 31% di tutte le morti avvenute a livello globale. E si prevede che nel 2030 i decessi annui aumenteranno da 17a 23 milioni. Per non parlare dell’impatto in termini socio economici che si traduce in costi oramai ingestibili, diretti e indiretti, a carico del sistema sanitario nazionale e di quello previdenziale.

«Un’emergenza globale, come confermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che obbliga», spiega il dott. Giuseppe Marazzi, Direttore del Centro Prevenzione Cardiovascolare dei Poliamabulatori San Raffaele e tra i responsabili scientifici dell’evento, «a fare il punto sulle tecniche e le metodologie di gestione e di trattamento clinico della patologia e dei suoi fattori di rischio in primis ipertensione arteriosa e ipercolesterolemia. Con un focus sull’utilizzo di combinazioni fisse di farmaci (compresse contenenti uno o più principi attivi) che semplificano lo schema terapeutico del paziente cronico con patologia cardiovascolare».  

Un quadro complesso, rispetto al quale si rende necessaria un’azione comune basata su un efficace sistema di alleanze e collaborazioni tra istituzioni e mondo scientifico, medici e pazienti stessi che deve partire dalla promozione di una sempre più forte cultura della prevenzione cardiovascolare a cominciare dalla conoscenza dei fattori di rischio più diffusi, dall’adozione di sane abitudini alimentari e corretti stili di vita, fino ad arrivare all’implementazione di tutta una serie di politiche atte a favorire percorsi di sensibilizzazione e di conoscenza sempre più strutturati.

«La comunicazione in medicina» sottolinea Marazzi, «riveste una peculiare rilevanza poiché include ed esaspera i fattori emozionali insiti in tutte le relazioni umane. Per questo abbiamo deciso di dedicare una tavola rotonda alla comunicazione in senso lato, con peculiare attenzione alla relazione medico-paziente come strumento di cura».Il dibattito che avrà inizio sabato alle 11,45 affronterà anche il problema sempre più attuale della scarsa aderenza alle terapia da parte dei pazienti che provoca oltre 190mila decessi ogni anno in Europa e un impatto sui costi per i ricoveri pari a circa 125 miliardi di euro. «È di fatto la principale causa di non efficacia delle terapie farmacologiche, associata a un aumento degli interventi di assistenza sanitaria, della morbilità e della mortalità» conclude il cardiologo, «eppure in Italia quasi un medico su tre ritiene di non aver tempo sufficiente da dedicare ai pazienti per assicurare l’aderenza alle terapie. Solo la metà si accerta che il proprio assistito abbia compreso le indicazioni su terapie e percorso di cura e delle sue eventuali difficoltà economiche, più di uno su tre si dice oberato dal carico pressante di una medicina sempre più burocratizzata. Si pensi solo che abbiamo trattamenti efficaci e, teoricamente, il 90-95% dei pazienti dovrebbe avere la pressione sotto controllo, ma in realtà solo il 15-20% raggiunge i livelli target.»