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I nano anticorpi che contengono gli effetti del post ictus

19 Novembre 2014

Meeting al San Raffaele

Giunge al termine il progetto europeo partito nel 2011 e intitolato “Role of danger signals in stroke and therapeutic targeting by nanobodies”.

Il progetto di ricerca ha studiato l’utilizzo di una nuova categoria di anticorpi chiamati nano anticorpi (nanobodies) nella cura dei pazienti colpiti da ictus.

Si tratta di un particolare tipo di anticorpi che vengono “diretti” contro dei recettori per molecole (come ad esempio ATP e HMGB1) rilasciate dalle cellule danneggiate in seguito a un ictus, che recano ulteriore danno alle cellule circostanti.

«L’ipotesi oggetto di studio è che limitando l’azione di queste molecole», spiega il Dott. Andrea La Sala, responsabile del Laboratorio di Immunologia molecolare e cellulare dell’IRCCS San Raffaele Pisana, «si blocca l’amplificazione del danno provocato dall’ictus contenendo quindi il danno cerebrale».

Al fine di scambiare informazioni sui risultati della ricerca e nell’ottica di proporre progetti futuri, si è tenuto nelle giornate del 13 e 14 novembre presso il San Raffaele di Via di Val Cannuta un meeting finale cui ha preso parte un consorzio composto da due team tedeschi, due spagnoli e uno italiano.

«Un importante progetto di respiro internazionale», conclude La Sala, «che ha posto le basi per un nuovo impiego dei nano anticorpi, da somministrare ai pazienti colpiti da ictus per limitare il danno neuronale dovuto all’ischemia».