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Ictus, fondamentale l’intervento tempestivo

21 Gennaio 2014

Quando l’informazione può salvare la vita

L’ictus colpisce repentinamente, con la forza assordante e la velocità di un tuono. La tempestività è fondamentale: riconoscerne i sintomi è di importanza vitale, perché solo una diagnosi immediata può fare la differenza, aumentando le probabilità di sopravvivere o di non rimanere invalidi.
Ecco uno di quei casi in cui l’informazione può salvare una vita, considerato che solo il 55,8% degli italiani sa che l’ictus è una malattia del cervello.

I campanelli d’allarme da non sottovalutare

Improvvisa debolezza o insensibilità di un arto e incapacità di muoverlo, difficoltà di esprimersi o di comprendere qualcuno che parla, il repentino oscuramento di una parte del campo visivo, sensazione di vertigine, capogiro e perdita dell’equilibrio, lo scoppio improvviso di un tremendo mal di testa, mai provato prima d’ora. In presenza di questi sintomi è fondamentale recarsi immediatamente al pronto soccorso più vicino. Attardarsi nell’attesa che il disturbo passi da solo è un errore che può valere la vita. Il risultato migliore si ottiene se dall’inizio dei disturbi alle cure trascorrono 60 minuti. Fino alle 4 ore e mezza la terapia trombolitica, considerata la cura regina nel caso di un’ostruzione del flusso di sangue, può ancora essere effettuata, ma con minore vantaggio e un sensibile aumento dei rischi.
Insomma se si interviene entro un’ora il rischio di riportare conseguenze irrimediabili diminuisce mentre aumentano le possibilità di uscire indenni dalla tempesta.

Prevenire l’ictus? Si può.

Prevenire, si sa, è meglio che curare. Le strategie di prevenzione dell’ictus sono più efficaci se vengono attuate quando il nemico non si è ancora manifestato ossia in soggetti che stanno bene. Fondamentale, quindi, è tenere sotto controllo i cosiddetti fattori di rischio:

  • FUMO: no alle sigarette. E’ stato dimostrato che la nicotina ed il monossido di carbonio presenti nelle sigarette danneggia il sistema cardiovascolare
  • ALIMENTAZIONE: Poco sale e occhio ai grassi. Una dieta ad alto contenuto di grassi saturi può incrementare i livelli di colesterolo nel sangue, così come una dieta ricca di sodio (sale) aumenta la pressione del sangue
  • ATTIVITA’ FISICA: Uno sguardo alla forma fisica. Essere in sovrappeso aumenta il rischio di ipertensione, ipercolesterolemia e patologie cardiache. Bastano 30 minuti al giorno per mantenersi in forma. – IPERTENSIONE e
  • IPERTENSIONE E FIBRILLAZIONE ATRIALE: occhio al cuore. Controllare la pressione e l’aritmia cardiaca. Perché se il cuore sta bene anche il cervello ne trae giovamento.

ICTUS, IL NEMICO DELLA PORTA ACCANTO

 

FONTI:

www.salute.gov.it/

www.aliceitalia.org/