News > Ictus, fondamentale l’intervento tempestivo
L’ictus colpisce repentinamente, con la forza assordante e la velocità di un tuono. La tempestività è fondamentale: riconoscerne i sintomi è di importanza vitale, perché solo una diagnosi immediata può fare la differenza, aumentando le probabilità di sopravvivere o di non rimanere invalidi.
Ecco uno di quei casi in cui l’informazione può salvare una vita, considerato che solo il 55,8% degli italiani sa che l’ictus è una malattia del cervello.
Improvvisa debolezza o insensibilità di un arto e incapacità di muoverlo, difficoltà di esprimersi o di comprendere qualcuno che parla, il repentino oscuramento di una parte del campo visivo, sensazione di vertigine, capogiro e perdita dell’equilibrio, lo scoppio improvviso di un tremendo mal di testa, mai provato prima d’ora. In presenza di questi sintomi è fondamentale recarsi immediatamente al pronto soccorso più vicino. Attardarsi nell’attesa che il disturbo passi da solo è un errore che può valere la vita. Il risultato migliore si ottiene se dall’inizio dei disturbi alle cure trascorrono 60 minuti. Fino alle 4 ore e mezza la terapia trombolitica, considerata la cura regina nel caso di un’ostruzione del flusso di sangue, può ancora essere effettuata, ma con minore vantaggio e un sensibile aumento dei rischi.
Insomma se si interviene entro un’ora il rischio di riportare conseguenze irrimediabili diminuisce mentre aumentano le possibilità di uscire indenni dalla tempesta.
Prevenire, si sa, è meglio che curare. Le strategie di prevenzione dell’ictus sono più efficaci se vengono attuate quando il nemico non si è ancora manifestato ossia in soggetti che stanno bene. Fondamentale, quindi, è tenere sotto controllo i cosiddetti fattori di rischio:
ICTUS, IL NEMICO DELLA PORTA ACCANTO
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