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Identikit Parkinson: cause, sintomi e diagnosi

21 Novembre 2012

Parkinson: le cause, i sintomi più frequenti e la diagnosi

La malattia di Parkinson, è stata descritta per la prima volta da James Parkinson nel 1817 nello studio An Assay on the Shaking Palsy, che lo definì una forma di “paralisi agitante”.

Nel tempo è stata meglio identificata come una patologia degenerativa del sistema nervoso centrale causata dalla degenerazione dei neuroni della sostanza nigra (nei gangli della base), che riducono la produzione di dopamina e perdono la loro funzione di controllo sui movimenti muscolari.

Colpisce  indifferentemente uomini e donne e i primi sintomi si manifestano, nella maggioranza dei casi, intorno ai 60 anni di età. Un paziente su 4 ha un esordio al di sotto dei 50 anni.

 

  • Le cause

Sebbene l’eziologia della malattia di Parkinson non sia del tutto chiara, è ormai accettata l’ipotesi di un’origine multifattoriale della malattia in cui interagiscono componenti ambientali e genetiche. Inoltre, la presenza di alcune condizioni fisiche come encefalite, tumore, ictus, trauma cranico o assunzione di farmaci, possono indurre un parkinsonismo secondario.

 

  • I sintomi più frequenti

Comporta vari livelli di sintomatologia correlati al suo grado di evoluzione: nella fase iniziale il sintomo caratteristico è il tremore della mano che si manifesta durante lo stato di riposo e si riduce nei movimenti volontari. Associato a rigidità e difficoltà ad iniziare i movimenti, aumenta progressivamente fino ad interessare tutto il corpo.
Col tempo la  persona colpita da morbo di Parkinson presenta disturbi dell’equilibrio, andatura impacciata e postura curva, difficoltà nel coordinare i movimenti, difficoltà di parola, astenia ed estrema stanchezza.

Il rallentamento dei movimenti può anche bloccare improvvisamente la deambulazione e rendere il paziente del tutto immobile, per un tempo più o meno lungo. I cosiddetti blocchi rappresentano uno dei sintomi più invalidanti di questa patologia: improvvisi , incontrollabili e imbarazzanti.

  • La diagnosi

Viene di solito diagnosticato da un neurologo che valuta i sintomi e la loro gravità. Non c’è un test che può chiaramente identificare la malattia.

Esami strumentali utili possono essere la tomografia assiale computerizzata, l’RMN e la tomografia a emissione di positroni (PET) che possono essere utili per escludere numerose altre patologie che si manifestano con gli stessi sintomi della malattia, ma non sono in grado di evidenziare nessuna alterazione specifica dovuta alla malattia.