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Il Consorzio San Raffaele sponsor della Giornata Mondiale dell’Alzheimer

21 Settembre 2005

Il Consorzio Raffaele il prossimo 21 settembre in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, che ha come slogan “Noi possiamo fare la differenza”, scende in piazza a Martina Franca (TA) al fianco dell’Associazione S.O.S. Alzheimer di Taranto.

Medici, operatori, sanitari e non, affiancheranno l’Associazione nella vendita diretta di grappoli d’uva il cui ricavato sarà utilizzato per l’attivazione del servizio infermieristico domiciliare gratuito a sostegno delle famiglie dei pazienti affetti dalla patologia. Ma non solo. Per l’intera giornata il numero verde del Consorzio San Raffaele, 800.40.49.49, sarà esclusivamente dedicato a fornire informazioni sull’Alzheimer.

Proprio in questi giorni il Consorzio in virtù della recente istituzionalizzazione da parte della Regione Puglia di venti posti letto per ogni RSA dedicati alla malattia, ha presentato, in occasione della 69° Fiera del Levante, le linee guida ed i programmi clinici e di riabilitazione relativi ai nuclei Alzheimer di prossima attivazione nelle singole Residenze che gestisce proprio per conto della Regione. L’Alzheimer colpisce oggi circa 18 milioni di soggetti nel mondo, oltre 500 mila in Italia, con un’incidenza annua, secondo un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Neurology, di 23,8 casi ogni mille abitanti. Solo in Puglia circa 60 mila sono i soggetti colpiti. Ma che cos’è la malattia di Alzheimer. Quali sono i disturbi che provoca nell’individuo. Lo abbiamo chiesto a Franco Mastroianni, geriatra e Coordinatore Sanitario del Consorzio San Raffaele.

“La sindrome di Alzheimer, perché di sindrome si tratta, è una malattia neurodegenerativa che colpisce alcune regioni dell’encefalo sedi delle funzioni cognitive superiori. Memoria, attenzione, capacità di giudizio critico, orientamento temporo-spaziale sono le funzioni compromesse in seguito alla morte dei neuroni cerebrali”.

“Tali deficit”, continua Mastroianni, “si riflettono pesantemente sulle attività della vita quotidiana determinando una grave compromissione dell’autonomia e dell’autosufficienza”.

Ha voluto precisare che l’Alzheimer è una sindrome, non solo una malattia. Qual è la differenza?

“La sindrome è un insieme complesso di sintomi, spesso diversi tra loro, che sono riconducibili allo stesso processo morboso. La malattia è invece un’entità patologica ben definita e circoscritta spesso ad un solo organo. E’ per questo che la malattia di Alzheimer può essere a tutti gli effetti considerata una sindrome in quanto la complessa sintomatologia coinvolge sia il soma che la psiche”.

Si parla spesso di una sindrodrome che si impadronisce del cervello e ad un certo punto lo devasta. Tante le ipotesi sulle cause, ma quali certezze?

“Sicuramente una certezza è legata ad una proteina, chiamata amiloide, che, tagliata da un enzima in modo anomalo, precipita all’interno ed all’esterno del neurone determinando un processo infiammatorio che provoca la morte della cellula. Capire perché l’enzima esercita la sua funzione in modo anomalo è l’obiettivo dei laboratori. Alcuni dati emergono già e si riferiscono alla genetica dell’amiloide”.

E’ possibile curare l’Alzheimer?

“No. Oggi abbiamo a disposizione solo farmaci in grado di rallentarne il decorso. Per ironia della sorte tali farmaci sono derivati, con opportune ed ovvie modifiche, da composti chimici utilizzati in passato come gas tossici”. Quali sono le finalità del nucleo Alzheimer?

“Quelle innanzitutto di governare i sintomi più invalidanti della malattia ossia i disturbi comportamentali (agitazione psico-motoria, irrequietezza, ma anche di rallentare la progressione dei deficit cognitivi attraverso programmi di riabilitazione come la terapia di riorientamento della realtà (ROT) e di terapia occupazionale che si basa sulla stimolazione delle abilità funzionali residue”.