News > Il menù anticefalea che fa passare il mal di testa
Il modo in cui si mangia può aiutare a tenere lontano il mal di testa: c’è anche la cattiva alimentazione, infatti, tra le cause che lo scatenano.
Soprattutto se il problema insorge nelle ore successive ai pasti, sarebbe quindi buona norma provare a cambiare le proprie abitudini alimentari, tenendo presente che il mal di testa può anche essere sintomo di un’allergia o un’intolleranza a determinati cibi.
«Una delle prime regole», spiega Piero Barbanti, Responsabile del Centro diagnosi e terapia della cefalea e del dolore presso l’IRCCS San Raffaele Pisana, «è quella di fare una colazione abbondante e di evitare il digiuno prolungato, facendo cinque pasti al giorno. Il digiuno è infatti la seconda causa di emicrania nell’uomo e la terza nella donna. Via libera dunque allo spuntino di metà mattina e alla merenda a base di yogurt, frutta o crackers».
«Esiste poi il mal di testa da disidratazione», prosegue il neurologo, «ed è quindi raccomandabile bere non meno di un litro di acqua al giorno. Tra le bevande, il caffè, grazie all’azione vasocostrittoria della caffeina, ha un effetto analgesico sull’emicrania e sulle cefalee di tipo tensivo. Allo stesso tempo, però, eccedere nelle dosi consigliate (massimo 3 tazzine al giorno) può essere deleterio, portando alla dipendenza e al mal di testa cronico».
«A pranzo e a cena», conclude, «occorre seguire una dieta varia ed equilibrata, alternando ogni settimana carne, pesce, formaggi e uova. Almeno cinque porzioni di vegetali al giorno (tre di frutta e due di verdura) aumentano l’assunzione della vitamina B2, che ha un effetto protettivo sull’emicrania. Per quanto riguarda i condimenti, evitare preparazioni troppo elaborate e preferire salse di pomodoro o a base di verdure. Evitare l’eccesso di cibi grassi e di burro, margarina o olio di semi. Promossi, invece i grassi monoinsaturi dell’olio extravergine di oliva, a crudo, indicato nella dieta anticefalea come condimento prevalente».
Per informazioni visita il sito.