News > Il prof. Barbanti: “Scoperte le vie nervose periferiche che trasmettono le sensazioni piacevoli”
Il professor Piero Barbanti, Responsabile della U.O. per la diagnosi e la terapia delle cefalee e del dolore dell’IRCCS San Raffaele Pisana è stato intervistato nei giorni scorsi dai microfoni di Geo & Geo, la celebre trasmissione di Rai Tre, per parlare delle vie nervose periferiche che trasmettono le sensazioni piacevoli, dette “nervi C-tattili”. Gli abbiamo posto alcune domande in merito.
Professore, qual è l’importanza della scoperta dei cosiddetti nervi C-tattili?
Finora conoscevamo l’esistenza di tre autostrade che trasportano le informazioni dalla cute al cervello: una per il dolore, una per la temperatura e una per il tatto in genere. Oggi abbiamo scoperto l’esistenza di questa quarta autostrada, proprio per le carezze. È una autostrada più piccola ma molto efficiente e antichissima, che non porta in città (area somatosensoriale), ma nel paese delle meraviglie (area limbica) cioè nella zona del cervello deputata a decodificare le emozioni positive, o insula. Ne deriva che le sensazioni piacevoli possono essere scatenate dall’esterno per via tattile: prima invece si credeva che nascessero prevalentemente nel cervello, come risposta a stimoli visivi, verbali, ricordi ecc…
Che cosa rappresenta e a cosa serve questa particolare via periferica?
Questa autostrada del contatto serve per le risposte affiliative. Stimola cioè le nostre emozioni e ci fa produrre ormoni a scopo associativo, per unirci. Questo deve farci pensare quindi non solo alle carezze degli innamorati o dei genitori, ma anche all’importanza di un contatto fisico con una persona con problemi neuropsichiatrici.
In quali parti del corpo si trovano queste vie nervose?
Sulle superfici corporee coperte da peli, escluse le aree genitali. In particolare testa e braccia, ma anche dorso della mano. E infatti accarezzare il dorso della mano e il cuoio capelluto è ben diverso dal farlo sul palmo della mano o sulla guancia. È stato inoltre dimostrato che un movimento lieve e ritmico di accarezzamento (con una velocità da 1 a 10 cm al secondo) provoca piacere e rilassamento. Questo accarezzamento fa stare così bene che ci si può addormentare. Ma basta premere di più o strisciare più rapidamente e si stimolano altre vie che anzi ci tengono svegli. Pensiamo quante volte in un momento di difficoltà, mentre siamo concentrati e assorti strisciamo lentamente le nostre dita su quelle zone. Da quanto abbiamo appreso è come se in qualche maniera cercassimo di “ninnarci” per contrastare la tensione del momento.