La
Casa di Cura San Raffaele Cassino ha ricevuto una solida conferma
dell’elevato grado di specializzazione raggiunto nella riabilitazione delle gravi cerebro-lesioni (a riprova di ciò, la Regione Lazio ha recentemente accreditato alla struttura 40 posti letto per la riabilitazione ad Alta Intensità):
un paziente, ricoverato presso la R.A.I. della struttura perché affetto da una grave sindrome denominata ’locked-in’, ha recuperato in modo sorprendente le proprie capacità relazionali e cognitive. Difatti la succitata sindrome, il cui nome tradotto letteralmente significa ’chiuso dentro’, comporta la quasi totale perdita della motilità (con conseguenti paralisi di vario genere) pur lasciando inalterate le funzioni cerebrali e la capacità di apprendimento. Quindi, date le caratteristiche della patologia in oggetto, il paziente ricoverato presso il
reparto di Riabilitazione ad Alta Intensità di Cassino ha ricevuto un’assistenza medico-riabilitativa talmente accurata e qualificata da acquisire la possibilità di relazionarsi con il mondo esterno in modo efficace e sostenibile emotivamente, anche attraverso un comunicatore computerizzato.
Anche in questa occasione i medici e gli operatori di Tosinvest Sanità si sono distinti per aver speso senza risparmio energie professionali e soprattutto umane:
Marina Violo (Vice Direttore Operativo del San Raffaele Cassino) ed il prof.
Marco Sarà (primario dell’ Unità Operativa di Riabilitazione ad Alta Intensità R.A.I. e L.A.I. della stessa struttura), sulla base della richiesta esplicita del paziente di poter frequentare il corso di Laurea in Giurisprudenza dell’Università di Cassino, hanno sollecitamente preso contatti con il prof. Paolo Vigo, Rettore della stessa Università, il quale a sua volta non ha perso tempo a raccordarsi con il Preside della facoltà di Giurisprudenza, il prof. Salerno. Il risultato di questa sinergia di sforzi è stato incredibile:
il paziente, dopo aver incontrato il Preside di Giurisprudenza e la Responsabile del l’Ufficio Disabili dell’Università di Cassino, ha iniziato a seguire il corso di “Diritto Romano”, di cui è titolare lo stesso Preside di Facoltà, mentre l’Ufficio Disabili ha provveduto a fornire a questo studente un po’ speciale tutta l’assistenza didattica necessaria.
Abbiamo chiesto al prof. Sarà di raccontarci un piccolo frammento di questa straordinaria esperienza…
“Il Paziente è arrivato all’iscrizione universitaria dopo un percorso difficile ed estenuante. Ha elaborato la realtà che la patologia gli aveva prospettato riuscendo a mantenere un contatto con i suoi genitori e con noi. Ha dovuto ricostruire la propria posizione nel mondo e all’interno della famiglia attraversando grandi difficoltà ed episodi di grave sconforto, sebbene non sia quasi mai mancata la possibilità di trovare una versione anche umoristica della realtà, a far da contrappeso a quella tragica… talmente tragica da poter apparire paradossale e quindi possibile fonte di ispirazione per il gioco e la fantasia. Ed è a partire da quest’ultima, la fantasia, che è possibile riprendere a desiderare e quindi a costruire. Questo mentre l’approccio rigoroso, e sempre volto a mai dimenticare la sua condizione da parte di tutto lo staff, lo aiutava a riprendersi sul serio come parte attiva del suo ambiente”.
Professor Sarà, come ha reagito il paziente posto alla presenza dell’insegnante?
Come si reagisce di fronte ad una cosa voluta intensamente ma senza precedenti nella propria esistenza. I sentimenti espressi erano contrastanti: felicità, paura, riflessione introspettiva, revisione dei propri limiti. Ed è proprio nella sua straordinaria capacità di sbarazzarsi della rimuginazione per trovare la concentrazione che vediamo le fondamenta della sua riuscita. Con il resto dello staff affianchiamo la docente durante ogni lezione, in primo luogo per facilitare gli aspetti ‘empatici’ della comunicazione, e anche per filtrare le esigenze del paziente, che comunica con il mondo esterno attraverso un comunicatore computerizzato che traduce in parole i micro-movimenti del Paziente. Inoltre, ogni lezione viene registrata in audio in modo tale da dare al nostro studente la possibilità di ripassare le nozioni apprese ogni volta che egli lo ritiene necessario.
Oltre alla dedizione del personale medico-sanitario della struttura, come si è manifestato il contributo dell’Università di Cassino?
Il contributo dell’ Università di Cassino è stato fondamentale: il prof. Paolo Vigo, Rettore dell’Università, il prof. Salerno, Preside della Facoltà di Giurisprudenza, e la dott.ssa De Vito, Responsabile dell’Ufficio Disabili della stessa Università, si sono prodigati affinché questo progetto prendesse il via nel più breve tempo possibile. La nostra struttura sanitaria, quindi, ringrazia di cuore l’Università di Cassino senza la quale non avremmo potuto avviare questo straordinario progetto.
Valeria Biferali