News > Il Prof. Rubino: “Necessario mantenere i benefici delle vacanze”
Molti Italiani, in questi giorni, stanno tornando dalle vacanze, ma le responsabilità e le abitudini a cui si deve far fronte durante l’anno fanno capolino, non appena ripreso il tran tran di sempre: è il cosiddetto “stress da rientro”. Si tratta di un malessere che può generare anche depressione. Il Professor Salvatore Rubino, Direttore Sanitario dell’IRCCS San Raffaele Pisana, ci spiega come si possa prevenire ed, eventualmente, superare.
Professor Rubino, cos’è lo “stress da rientro”?
Si tratta di quella serie di malesseri che possono presentarsi quando le vacanze stanno per finire e si è in procinto di tornare alla vita di sempre. Può presentarsi sotto forma di leggera depressione, anche se lo “stress da rientro” non è una vera patologia.
Quali sono le cause?
Dipende molto, ad esempio, dal tipo di lavoro al quale dobbiamo restituirci: per un lavoro gratificante, e non intendo solo economicamente, sarà più facile superare il transitorio rimpianto di non goder più quella totale disponibilità di tempo e di movimenti, tipici della vacanza. Laddove, invece, il lavoro al quale torniamo non raccoglie né entusiasmo né una particolare affezione, ma è piuttosto vissuto come la sgradevole contropartita di uno stipendio che ci è ovviamente necessario, le cose cambiano. Una condizione di scontento, se non di vera depressione, può assalire il vacanziere di ritorno, insieme a tutti gli altri doveri ed occupazioni quotidiane che, a parte l’attaccamento alla propria occupazione, costituiscono abituali componenti delle nostre giornate e dell’umana esistenza: la salute dei propri cari, l’educazione dei figli, la ricerca del compagno ideale, le bollette che scadono, le tasse da pagare o ancora le liti condominiali. Si potrebbe continuare all’infinito.
Come si possono mantenere i benefici della vacanza?
Risposta difficile, perché è sempre più frequente che si verifichi una situazione di stress, piuttosto che un beneficio da vacanza. Per i più questa è e dovrebbe essere un ristoro della mente e del corpo a cui, ormai, si è attenti tutto l’anno. Spesso, soprattutto i giovani sono sollecitati dai modelli proposti dai mass-media attraverso consigli di ogni genere, per la dieta, per il moto fisico, per le integrazioni alimentari, per i modelli di salute e di bellezza.
Dunque, Lei cosa consiglia?
Questo è il mio consiglio: della vacanza bisogna tentare dunque di conservare specialmente quella distensione della mente, quella libertà da orari e da stringenti impegni, quella spensieratezza che, in ultima analisi, dovrebbe restituire ad ogni cosa, e quindi anche al lavoro, il significato ed il valore effettivo ad esse legati. È necessario perciò mantenere la giusta equidistanza dai problemi, senza farsi da loro guidare la vita e travolgere. La vacanza venga vissuta quindi come opportunità di mettere ordine fra le proprie preoccupazioni, non attribuendo loro un valore maggiore di quelli essenziali: la salute dello spirito e del corpo, gli affetti familiari, l’amore per la vita, per la gente e, perché no, anche per il nostro lavoro.