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Il Prof. Volterrani: solo il 42% degli Italiani intraprende questo percorso

26 Luglio 2007

Sono molte le persone che, dopo un evento cardiaco, necessitano di particolari terapie che servono loro per riprendere le normali attività quotidiane. Abbiamo chiesto al Professor Maurizio Volterrani, Responsabile del Reparto di Riabilitazione Cardiologica all’IRCCS San Raffaele Pisana, di spiegarci in che cosa consista questo processo riabilitativo e chi ne può usufruire.

Professore, cos’è la riabilitazione cardiologica?

Possiamo definirla come quella serie di interventi, farmacologici, educazionali, di recupero funzionale che, attraverso l’esercizio fisico, vengono messi in atto per permettere al paziente che ha subito un evento cardiaco di qualsiasi tipo di recuperare, quanto più possibile, la condizione precedente all’interno della società.

Chi sono i pazienti che partecipano ad un programma di riabilitazione cardiologia?

Sono pazienti che, appunto, hanno subito un evento cardiaco. Sono suddivisibili in quattro tipologie:

a.ischemia miocardia , infarto del miocardio, angina;

b. problemi a carico dell’apparato elettrico o valvolare del cuore;

c. interventi chirurgico a carico del cuore o delle coronarie;

d. interventi e procedure come angioplastica, impianto di pace-maker o defibrillatore;

e. scompenso cardiaco.

Quali sono le cause più comuni delle patologie cardiovascolari?

La causa più comune è l’arterosclerosi, che porta ad una riduzione della quantità di sangue che arriva al cuore attraverso le coronarie. Esistono numerosi fattori, denominati “di rischio”, che spesso concorrono allo sviluppo della aterosclerosi, come l’ipertensione, il diabete, l’ipercolesterolemia, il fumo, la sedentarietà, l’obesità.

Quale comportamento deve seguire un paziente dopo la riabilitazione cardiologia?

Sicuramente deve continuare a fare ciò che gli è stato insegnato durante il periodo riabilitativo, cercando soprattutto di seguire con attenzione il nuovo modello di stile di vita, la terapia impostata e continuando a fare attività fisica.

Quanti sono i pazienti che vengono avviati alla riabilitazione cardiologica?

Purtroppo ancora molto pochi rispetto a coloro che ne avrebbero bisogno e che potrebbero beneficiarne. Non sussiste ancora una cultura della riabilitazione, anche tra i medici, che stentano ad indirizzare i malati verso strutture che operano in questo senso. In Italia, su 100 pazienti, solo il 42% intraprende un processo riabilitativo. Di questi, il 70% sono uomini e solo il 30% è composto da donne, quasi tutte anziane. La donna, in età fertile, gode di protezione cardiovascolare maggiore rispetto agli uomini. Quando si ammala lo fa dunque in modo più severo, e quindi potrebbe beneficiare dell’attività riabilitativa in modo maggiore. Tuttavia la causa prevalente è di natura socio-culturale. Le donne hanno più difficoltà ad accettare un periodo di allontanamento dalla famiglia, di cui si sente responsabile e quindi ritiene indispensabile la sua presenza.