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Il professor Barbanti protagonista a “Vivere Meglio” su Rete 4

27 Marzo 2007

Uno dei nostri specialisti, il professor Piero Barbanti, direttore dell’Unità per le Cefalee e il dolore dell’IRCCS San Raffaele Pisana è stato il brillante protagonista del programma di Rete 4 “Vivere Meglio”. Pubblichiamo di seguito stralci della sua intervista:
“Il mal di testa ed in particolare la cefalea primaria, e cioè non dovuta a malattie sottostanti, è un segnale di allarme, ma il più delle volte è il segnale di un allarme che suona a vuoto. Se paragoniamo il nostro cervello ad una automobile, la cefalea primaria è come un allarme antifurto che  si mette a suonare non quando venga scassinata la portiera ma al semplice movimento di aria prodotto da un autobus. E’ una sorta di “eccesso di zelo” del nostro sistema di dolore”.
A chi viene e perché viene l’emicrania?
L’emicrania è una delle malattie più diffuse, seconda forse solo alla carie dentale. Viene al 12% delle persone del mondo, ma colpisce ben una donna su 4 nel periodo riproduttivo. La causa è quasi certamente genetica. In sostanza il paziente eredita un gene di ipereccitabilità. E il funzionamento del cervello emicranico è particolare in quanto, come si dice in gergo, “non abitua”. Volendo banalizzare i termini, un soggetto sano che riceva ritmicamente uno stimolo, ad esempio un suono, tende con il tempo a trascurarlo, a non “voltarsi” più. In sostanza si “abitua”. E questo è importante perché fa risparmiare energie. Il soggetto emicranico invece non abitua e spreca molto di più. Questo è il motivo per il quale qualsiasi variazione brusca dell’ambiente esterno o interno all’organismo (cambi climatici, stress, dormire troppo, variazioni ormonali) che richiederebbe un supplemento energetico lo coglie impreparato, cioè con l’acceleratore già premuto al massimo, e parte l’attacco. E’ come se l’emicranico fosse sempre al massimo e non avesse riserva per gli imprevisti.
Il fenomeno della ipereccitabilità cosa altro comporta nell’emicranico?
“L’ipereccitabilità è proprio l’habitus del soggetto con emicrania. In genere sensibile, preciso, emotivo, spesso ansioso, ma anche intelligente, brillante, creativo, spesso non convenzionale. Una iperattività quindi non solo dei circuiti del dolore e delle emozioni quindi, ma anche della intelligenza e della fantasia. Grandi personaggi della storia erano emicranici. Direi quindi che questa ipereccitabilità è un “pacchetto” complessivamente positivo. E poi, se l’emicrania si è mantenuta inalterata nel corso della evoluzione dell’uomo un motivo ci sarà”.