News > Il recupero dopo una lesione cervicale: storia di Federico al San Raffaele Sulmona
“E’ una gioia tornare a casa, ma la gioia più grande è quella di varcare l’uscio con le proprie gambe dopo averlo varcato all’ingresso su una lettiga in stato di semiparesi!”.
Comincia così la lettera di ringraziamento indirizzata dal Signor Federico, ospite da novembre 2011 a febbraio 2012 dell’Unità Spinale del San Raffaele Sulmona, a tutto lo staff della Casa di Cura abruzzese.
L’Unità Spinale – diretta dal Dott. Giorgio Felzani – si occupa di soggetti con lesioni midollari di natura traumatica o conseguenti a malattie ed è una delle poche realtà in Italia in grado di fornire un’assistenza riabilitativa specializzata.
Federico ha circa 70 anni, fa l’allevatore e, ci tiene subito a precisare, fino al gravissimo incidente automobilistico che gli ha procurato una lesione midollare cervicale incompleta e il conseguente ricovero al San Raffaele Sulmona, non sapeva che cosa fosse un ospedale: “sa com’è” – scherza – “lavoro duro all’aria aperta, cibo buono, neanche una medicina avevo preso prima di allora!”.
“Federico” – ci spiega la Dott.ssa Di Mascio che ne ha seguito il percorso clinico – “ è stato ricoverato per una lesione midollare cervicale incompleta che ha avuto come conseguenza una tetraparesi, ovvero una riduzione delle capacità motorie degli arti inferiori e superiori.
In questi casi, non è possibile stabilire all’inizio del percorso riabilitativo quale sarà la percentuale di recupero di queste capacità: per questo motivo, e tanto più in considerazione dell’età e della condizione di allettamento in cui si trovava al momento del ricovero presso la nostra Struttura, siamo stati molto schietti con lui, cercando di fornirgli un quadro realistico della situazione ed evitando di creare false aspettative ma, contemporaneamente, motivandolo a lavorare, passo dopo passo, su obiettivi raggiungibili”.
Un approccio basato sulla franchezza e su una forte alleanza terapeutica che Federico ha molto apprezzato: è un vero fiume di parole quando gli chiediamo di raccontarci delle sua esperienza al San Raffaele Sulmona, un vulcano di simpatia, esuberanza, entusiasmo.
Dopo l’incidente e il successivo ricovero all’Ospedale dell’Aquila, Federico arriva all’Unità Spinale di Sulmona in stato di semiparesi:”non potevo mangiare e bere autonomamente, con il sollevatore venivo sistemato sulla sedia a rotelle e portato in Palestra per la fisioterapia”.
Ed è proprio in Palestra che Federico passa la maggior parte delle sue giornate: “sono grato e riconoscente a tutti” – continua – “ medici, paramedici, personale ausiliario: con i fisioterapisti si è creato però un rapporto particolare, meraviglioso, di grande affiatamento. E se penso alla passione con cui questi ragazzi si prodigano ogni giorno per aiutare gli altri, una passione che va oltre il semplice impegno lavorativo, ecco, non posso fare a meno di commuovermi”.
Dopo una settimana Federico riprende a muovere le mani: “ho preso subito a giocare a carte con gli altri pazienti” – racconta – “a me piace stare in compagnia, parlare un po’di tutto, ridere, scherzare: sa, in quella situazione era necessario sdrammatizzare, distrarsi”.
Non si stenta certo a credere che il vulcanico Federico sia diventato con la sua contagiosa effervescenza, un punto di riferimento e una sorta di catalizzatore di energie positive per gli ospiti delle Casa di Cura.
“Dopo 15 giorni di ricovero ho ripreso una certa autonomia dei movimenti” – continua – “e dopo un mese ho ricominciato a camminare”: e così sono uscito dalla clinica sulla mie gambe!””.
I risultati ottenuti, conclude la Dottoressa Di Mascio “sono andate ben oltre le più rosee aspettative. E’ certamente merito del lavoro riabilitativo svolto da nostro staff con grande professionalità ma bisogna anche dire che il “substrato” era ottimo: Federico era in gran forma prima dell’incidente grazie ad uno stile di vita sano, ottime abitudini alimentarie e lavoro all’aria aperta! E poi, sicuramente, in questo come in tutti casi simili, contano moltissimo la motivazione e l’impegno del paziente e Federico ha mostrato una grande tenacia, determinazione e forza di volontà!”
“Non so se sarò in grado di riprendere la mia attività di allevatore” – conclude Federico – “ma certo sono pienamente soddisfatto dei risultati ottenuti. Sono rimasto in contatto con alcune delle persone che mi hanno curato a Sulmona e non dimenticherò mai i loro volti e i loro nomi, come non scorderò mai le amicizie che ho stretto nel corso di questa esperienza.”