News > Il San Raffaele Sulmona festeggia il suo decimo compleanno
In occasione del decimo anno dalla posa della prima pietra della struttura, al San Raffaele Sulmona il 15 dicembre si è tenuto un evento al quale ha preso parte il Presidente della regione Abruzzo Ottaviano del Turco, l’assessore alla sanità Bernardo Mazzocca e il sindaco di Sulmona Franco Lo Civita.
In questi dieci anni di attività la struttura è cresciuta molto dal punto di vista delle attività riabilitative, orientandosi, in particolar modo a partire dal 2004, verso patologie di elevata complessità come ad esempio le lesioni midollari, i traumi/cranici, le neuroterapie centrali e periferiche a carattere progressivo. In quest’ambito sono stati ampliati protocolli riabilitativi specifici, ideati dalla prof. M.A. Vannini e già collaudati presso altre strutture di riferimento nazionale. Rieducazione, recupero delle funzioni cognitive e di verbalizzazione, recupero della posizione eretta, assistenza respiratoria, sono solo alcune delle terapie riabilitative adottate con successo a Sulmona nella cura dei cerebrolesi gravi.
L’attenzione alla formazione e alla continuità nel seguire il percorso riabilitativo del paziente ha portato inoltre nuove opportunità a livello occupazionale per quanto riguarda il territorio della Val Peligna: un aspetto che testimonia l’importanza della Struttura abruzzese, non solo a livello assistenziale, ma anche a livello di crescita econominomica e sociale del territorio.
Il programma dell’evento, moderato dal Direttore Direttore Sanitario Aziendale prof. Salvatore Rubino, ha previsto l’intervento della professoressa Maria Antonietta Vannini – Direttrice Sanitaria e Responsabile Scientifico del San Raffaele Sulmona – che ha illustrato le caratteristiche della struttura: dall’alta specializzazione nel campo della riabilitazione alle ricerche in corso, dalle collaborazioni con l’Università dell’Aquila a quelle con le Istituzioni Scientifiche, fino ad arrivare alle Scuole Universitarie.
La parola è passata poi alle autorità presenti che hanno avuto modo di confrontarsi sul valore della struttura all’interno del più ampio quadro del sistema sanitario regionale.