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Il San Raffaele Sulmona festeggia il suo decimo compleanno

20 Dicembre 2006

In occasione del decimo anno dalla posa della prima pietra della struttura, al San Raffaele Sulmona il 15 dicembre  si è tenuto un evento al quale ha preso parte il Presidente della regione Abruzzo Ottaviano del Turco, l’assessore alla sanità Bernardo Mazzocca e il sindaco di Sulmona Franco Lo Civita.
In questi dieci anni di attività la struttura è cresciuta molto dal punto di vista delle attività riabilitative, orientandosi, in particolar modo a partire dal 2004, verso patologie di elevata complessità come ad esempio le lesioni midollari, i traumi/cranici, le neuroterapie centrali e periferiche a carattere progressivo. In quest’ambito sono stati ampliati protocolli riabilitativi specifici, ideati dalla prof. M.A. Vannini e già collaudati presso altre strutture di riferimento nazionale. Rieducazione, recupero delle funzioni cognitive e di verbalizzazione, recupero della posizione eretta, assistenza respiratoria, sono solo alcune delle terapie riabilitative adottate con successo a Sulmona nella cura dei cerebrolesi gravi.
L’attenzione alla formazione e alla continuità nel seguire il percorso riabilitativo del paziente ha portato inoltre nuove opportunità a livello occupazionale per quanto riguarda il territorio della Val Peligna: un aspetto che testimonia l’importanza della Struttura abruzzese, non solo a livello assistenziale, ma anche a livello di crescita econominomica e sociale del territorio.

Il programma dell’evento, moderato dal Direttore Direttore Sanitario Aziendale prof. Salvatore Rubino, ha previsto l’intervento della professoressa Maria Antonietta Vannini – Direttrice Sanitaria e Responsabile Scientifico del San Raffaele Sulmona – che ha illustrato le caratteristiche della struttura: dall’alta specializzazione nel campo della riabilitazione alle ricerche in corso, dalle collaborazioni con l’Università dell’Aquila a quelle con le Istituzioni Scientifiche, fino ad arrivare alle Scuole Universitarie.
La parola è passata poi alle autorità presenti che hanno avuto modo di confrontarsi sul valore della struttura all’interno del più ampio quadro del sistema sanitario regionale.