News > Il trattamento dei pazienti con cardiovasculopatie allo studio dell’IRCCS San Raffaele Pisana
Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di mortalità e morbilità nei Paesi occidentali e l’arterosclerosi è la causa eziologica predominante di tali patologie. Negli ultimi anni si è assistito da una parte ad un aumento della sopravvivenza dei pazienti con patologie cardiovascolari acute, dall’altra all’incremento della incidenza e mortalità per scompenso cardiaco. La terapia medica ed interventistica hanno inoltre migliorato l’aspettativa di vita dei soggetti con scompenso cardiaco; tuttavia la prognosi di questi pazienti rimane infausta e la loro qualità di vita compromessa. Dati preliminari del Centro di Ricerca Clinica e Sperimentale del Dipartimento di Scienze Internistiche dell’ IRCCS San Raffaele Pisana hanno dimostrato che, nei pazienti con malattie cardiovascolari, la terapia fisica si associa ad un aumento del numero di cellule progenitrici circolanti. L’équipe del Professor Giuseppe Rosano ha pertanto avviato un progetto di ricerca dal titolo Terapia fisica da sola o combinata a terapia specifiche nel trattamento delle cardiovasculopatie. Obiettivi principali dello studio, che ha ottenuto l’approvazione del Ministero della Salute per la Ricerca Finalizzata 2006, il miglioramento della soglia ischemica, dell’autonomia di marcia e della funzione ventricolare sinistra in funzione dell’aumento del numero di cellule progenitrici endoteliali circolanti, dopo terapia riabilitativa da sola, o in associazione a terapia con fattore di stimolazione delle colonie granulocitarie, o a terapia medica massimale. Il progetto rappresenta un programma integrato di medicina sperimentale e clinica con l’obiettivo di chiarire alcune delle problematiche irrisolte in tema di terapia integrata per le cardiovasculopatie in generale e per la disfunzione post-ischemica e le arteropatie periferiche in particolare. Tutti gli approcci terapeutici verranno utilizzati in associazione alla terapia fisica, per potenziare l’effetto delle terapie stesse sul recupero funzionale in pazienti e/o in modelli sperimentali di cardiovasculopatie. Il progetto inoltre si prefigge di investigare una serie di obiettivi secondari, come ad esempio lo studio della differenziazione di cellule con potenzialità mioblastiche od angiogenetiche da cellule post-natali totipotenti, che, collegati al progetto principale, rappresentano un approccio unitario al recupero funzionale integrato. La valutazione della associazione dei programmi di terapia fisica con la terapia cellulare e/o di stimolazione della produzione di cellule progenitrici permetterà di identificare quei programmi riabilitativi integrati in grado di massimizzare il recupero funzionale.