• Notizie

Impariamo a conoscere e curare la nostra voce

3 Marzo 2006

La voce permette di comunicare pensieri, sentimenti ed emozioni: essa rappresenta uno dei fondamentali strumenti di comunicazione. Per alcune persone è addirittura un vero e proprio strumento di lavoro che necessita di diagnosi e cure in caso di patologie. Si tratta dei cosiddetti “professionisti della voce”, i primi soggetti, come è ormai noto, “a rischio” disturbi della voce. Di questa categoria fanno parte cantanti, attori, insegnanti, avvocati, giornalisti, politici, commesse e tutti i grandi oratori in genere. Le patologie più diffuse tra queste figure professionali: disfonie, noduli e polipi laringei. Ne parliamo con il dott. Michele Mignano, dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’ IRCCS San Raffaele Pisana:

«Poter disporre di una voce adeguatamente modulata e non monotona permette di essere spesso più credibili e convincenti – afferma il dott. Mignano, specialista in Otorinolaringoiatria e in Foniatria -. Non solo. Usare la voce per tempi prolungati senza affaticarsi è molto importante per tante figure professionali. Non a caso una buona voce deve essere efficace ed efficiente, ovvero arrivare al risultato richiesto e spesso anche per tempi prolungati».

«Nonostante i disturbi della voce colpiscano un numero rilevante di persone nel mondo, di logopedia e foniatria si parla poco – spiega Mignano – sia dal punto di vista diagnostico che riabilitativo. Diversamente accade negli Stati Uniti, dove i più prestigiosi ospedali hanno al loro interno reparti di diagnostica, chirurgia e terapia riabilitativa delle patologie vocali, meglio conosciuti come i voice center».
Le patologie della voce, che si presentano in pazienti adulti e in età pediatrica, sono le seguenti: disfonie (noduli e polipi), disodie (disturbi della voce cantata), dislalie (disturbi articolatori), disartrie, afasie e disfemie (disturbi del ritmo dell’eloquio).

In quali situazioni si presentano tali patologie e quali sono le cause del loro insorgere?

«A parte i casi in cui vi sono stati interventi chirurgici a carico delle corde vocali, per capire perché la voce vada incontro a problemi è necessario spiegarne brevemente il funzionamento fisiologico. Le nostre corde vocali sono un muscolo che viene messo in vibrazione dall’aria espirata che le attraversa. Una volto prodotto, il suono è modulato e arricchito nelle cavità di risonanza (bocca, naso, etc). E’ perciò facile capire come un uso prolungato ed eccessivo della voce o uno stato di stress generico possano indurre delle modifiche in un equilibrio più generale che compromettono la voce stessa».
Le tecniche che permettono di visualizzare la laringe, organo principale delle fonazione, sono diverse e a queste vanno aggiunti gli esami di elettroacustica vocale.
L’osservazione del tratto vocale viene eseguita con: laringoscopia indiretta, fibroendiscopia e telelaringostroboscopia.

La laringoscopia indiretta è una metodica molto semplice, poco costosa e si può effettuare in strutture ambulatoriali.
La fibroendoscopia è, invece, un esame che, avvalendosi di una sonda flessibile (attraverso le narici) o rigida (nel cavo orale), permette una visione più approfondita e consente l’indagine anche della regione nasale e rinofaringea. La telelaringostroboscopia unisce ai vantaggi delle precedenti tecniche la possibilità di vedere la vibrazione della mucosa che ricopre le corde vocali.
«Le ultime tre tecniche diagnostiche – ricorda il dott. Mignano – sono collegabili, attraverso cavi, a dei sistemi audiovisivi. In pratica viene effettuata una ripresa del tratto vocale in tempo reale. E’ importante l’apporto degli esami elettroacustici, quali la spettrografia, che analizzano le caratteristiche di fisica acustica del suono e che non si limitano ad una semplice indagine percettiva».
Nella Riabilitazione (il cui obiettivo è recuperare efficienza, efficacia e eufonia), vengono utilizzati sistemi informatici e software, grazie ai quali il paziente impara a conoscere meglio la sua voce, non solo a riascoltarla. Una buona voce non deve costare alcuno sforzo.