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“Importanza della Ricerca Clinica per la cura delle malattie: coinvolgimento del cittadino, del paziente, dei media”

15 Ottobre 2018

Anche il Prof. Carlo Tomino tra i relatori del convegno-talk show in piazza a Milano

“Importanza della Ricerca Clinica per la cura delle malattie: coinvolgimento del cittadino, del paziente, dei media”. Si è tenuto a Milano venerdì 12 ottobre il convegno organizzato da AFI (Associazione Farmaceutici Industria) in collaborazione con la Regione Lombardia. Un evento in piazza, aperto a tutti, che ha ospitato, nel prestigioso spazio antistante la Regione Lombardia, relatori qualificati e professionisti provenienti dal mondo delle case farmaceutiche, Associazioni, Istituzioni e anche della società civile, moderati successivamente dal giornalista di RAI News24 Gerardo D’Amico nell’ambito di un talk-show.

Tra gli autorevoli interventi, anche quello del Prof. Carlo Tomino, Farmacologo e Coordinatore Ricerca e Sviluppo dell’IRCCS San Raffaele Pisana oltre che docente del corso magistrale in Scienze della Nutrizione Umana “Intolleranze Alimentari, Immunità e Farmaci” dell’Università Telematica San Raffaele Roma, che ha approfondito la tematica dei “falsi miti” nella ricerca clinica.

«Il convegno, patrocinato dalla Regione Lombardia, ha avuto l’obiettivo di riunire più voci e più punti di vista per poter sviluppare un pensiero e impostare dei modus operandi in sinergia fra i differenti soggetti chiamati in causa. In particolare» ha spiegato il Prof. Tomino relativamente al contenuto del suo intervento, «sono stati affrontati i temi della partecipazione volontaria, non obbligatoria e tantomeno “nascosta”, subordinata all’approvazione del Comitato etico e di una autorità competente. Inoltre, è stato spiegato chiaramente che la partecipazione ad uno studio rappresenta sempre dei potenziali rischi e dei potenziali vantaggi ma soprattutto si contribuisce al progresso scientifico, e magari futuri pazienti potranno essere trattati con nuovi e più efficaci farmaci. Infine è stato chiarito che in nessun caso un paziente può ricevere degli incentivi economici  per la sua partecipazione agli studi né, tantomeno, gli deve essere richiesta una partecipazione economica».

«La ricerca clinica», ha concluso «è un’attività seria, fatta da gente seria con regole ancora più serie; questi impegni si assumono ogni volta che i promotori sviluppano un nuovo farmaco; lo sviluppo clinico è un processo lento, complesso, costoso e attentamente regolamentato. L’onere dello svolgimento, come pure dell’analisi dei dati e della presentazione alle autorità competenti, è sempre a carico del promotore, nel tentativo legittimo di registrare farmaci sempre più sicuri ed efficaci nell’interesse della società in cui viviamo».