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In visita al San Raffaele Nomentana

19 Maggio 2010
Prosegue il nostro giro nelle strutture. Questa puntata racconta la visita al San Raffaele Nomentana. Innanzitutto non fosse per l’insegna fuori sembrerebbe di entrare in una struttura alberghiera a gestione familiare, e in effetti in questa struttura la prima cosa che si nota è il clima familiare. Il direttore operativo Guido Poli ci descrive il San Raffaele Nomentana come “una struttura che sicuramente non è di grandi dimensioni ma è in grado di fornire non solo un’assistenza altamente qualificata ma anche un’attenzione particolare all’aspetto relazionale, di fondamentale importanza nel cammino riabilitativo del paziente”. E questo lo notiamo subito: qui tutti si conoscono, pazienti, medici, terapisti, personale amministrativo. Sembra proprio di essere arrivati in una grande famiglia! La visita già programmata è nata anche grazie all’intervento sul nostro Gruppo di Facebook di Marialuisa Caroletti, che gestisce il bar della struttura, punto di ricreazione e di ritrovo, e che ci ha informato di un gruppo di pazienti, tra cui “il poeta” Emidio, parkinsoniano che mette in versi in modo ironico e divertente la sua stessa malattia. Ecco l’attacco di Mr. Parkinson: “la vita è bella, malgrado Mr. Parkinson che ha pure un bel nome altisonante ma a noi ci rende un cammino più inquietante” (leggi la poesia). Incontriamo dunque il gruppo di pazienti ed ex pazienti, che si sono ribattezzati “l’allegra brigata Brancaleone” e troviamo vari “personaggi”: Sergio ad esempio è l’organizzatore ufficiale di Feste, o meglio di momenti di socializzazione che sono un passaggio fondamentale per evitare che la malattia diventi un fattore di esclusione sociale di solitudine. Settimo, Ignazio, Sergio e altri pazienti sono tutti concordi: “in altre strutture eravamo considerati dei numeri, qui siamo delle persone” e la loro riconoscenza va subito ai terapisti che ogni giorno li aiutano a rimettersi in forma. E’ un coro unanime: “questi ragazzi sono delle persone davvero speciali…”. A coordinare la squadra dei terapisti c’è Giovanna che sprizza passione per il suo lavoro, tutta l’allegra brigata è “innamorata” di lei per la capacità professionale e umana di gestire le loro difficoltà. Anche per Giovanna il San Raffaele Nomentana è un pezzo della sua famiglia: “il lavoro svolto qui, per me continua a casa, le foto dei miei pazienti sono a casa mia, sono diventate delle persone familiari.” “Tutti gli operatori della struttura, dal primo all’ultimo, consentono di creare questo clima così speciale” – dice Guido Poli che ci tiene a sottolineare l’importanza del gruppo, della squadra. E poi continua raccontandoci del terrazzo che, quando le condizioni metereologiche lo consentono, viene allestito per consentire la socializzazione all’aperto, per far giocare i pazienti a dama, a carte. O del servizio navetta per i pazienti del Day Hospital, per coloro che non hanno i mezzi o il modo di raggiungere la struttura. La cura come concetto globale di benessere è ripreso anche dalla d.ssa Marinella Facchini, Primario dell’Unità Operativa di Riabilitazione Neuromotoria : “non ci occupiamo solo del recupero motorio e funzionale della persona ma diamo grande importanza anche all’aspetto psicologico e sociale, studiando per ogni singolo paziente un Programma Riabilitativo specifico ed un percorso di recupero personalizzato”. Mentre siamo in visita passa un ex paziente a salutare i “suoi amici” è davvero incredibile come certi episodi facciano capire più di mille parole: qui gli ex pazienti ritornano perché si sentono a casa! Sembra dunque scontato che nei questionari di customer care si raggiunga una sorta di eccellenza nella soddisfazione del paziente, anche se Giorgio, un paziente parkinsoniano, ridendo dice: “glielo ho scritto che qui non ci trattano bene!!” e giù risata generale! Progetti futuri? Intanto uno che ci tocca molto da vicino: abbiamo registrato la disponibilità del direttore Guido Poli a dedicare una postazione con un computer aperto sul sito Sanraffaele.it e su Facebook da posizionare nella sala bar, così da avere un canale aperto con tutte le altre comunità del San Raffaele. Siamo molto grati a Poli di questa idea! Speriamo in questo modo di riuscire a creare un luogo comune di scambio di notizie, buone pratiche, testimonianze di tutte le strutture del San Raffaele. A proposito, sappiate che per i Mondiali di Calcio il San Raffaele Nomentata è già organizzato, se qualcuno avesse voglia di stare in compagnia… è il benvenuto. .