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La malattia di Alzheimer

21 Settembre 2016

Riconoscere i volti e i nomi dei propri cari, saper tornare in luoghi da sempre frequentati o ricordare, ad esempio, come vestirsi o esprimersi: ben 47 milioni di persone nel mondo colpite da demenza (di cui 1.241.000 solo in Italia) hanno difficoltà a svolgere  le azioni più semplici della vita di tutti i giorni. Ma attualmente solo la metà di questi soggetti ha ricevuto una diagnosi e, di conseguenza, un’assistenza sanitaria completa.

In occasione della Giornata Mondiale Alzheimer, che si celebra il 21 settembre, a fare il punto sulla situazione è il Rapporto Mondiale Alzheimer 2016, intitolato “Migliorare l’assistenza sanitaria ai soggetti con demenza“. Il Documento, elaborato dai ricercatori del King’s College London e dalla London School of Economics and Political Science e presentato nel nostro Paese dalla Federazione Alzheimer Italia, invita a un’azione comune per estendere l’assistenza sanitaria a tutte le persone con demenza.

L’Alzheimer è la più comune forma di demenza, una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale che si manifesta con disturbi della memoria, deficit del pensiero astratto e della capacità di giudizio, modificazioni della personalità e del comportamento. Si tratta di un progressivo decadimento cognitivo che influisce gravemente sulla riduzione dell’autonomia personale.

 

Le fasi dell’Alzheimer

Il decorso dell’ Alzheimer può variare da persona a persona. In media un malato di Alzheimer vive tra gli 8 e i 10 anni dopo la diagnosi. I medici hanno identificato tre diverse fasi che per ogni paziente possono durare più o meno a lungo:

  • Demenza lieve: fase iniziale dei sintomi, ha una durata media di 2-4 anni
  • Demenza moderata: può durare in media da 2 a 10 anni ed è caratterizzata da un aggravamento dei sintomi. I deficit di memoria si fanno più significativi, il paziente tende a trascurare il proprio aspetto e la propria igiene e l’assistenza nelle attività quotidiane diventa più urgente
  • Demenza grave: fase terminale della malattia, dura in media 3 anni. Il soggetto è totalmente dipendente e richiede continua assistenza, perde la capacità di parlare e di capire, è incapace di riconoscere i propri familiari e non è in grado di vestirsi, mangiare e lavarsi da solo. Non riconosce più i propri oggetti e la propria casa

 

I sintomi più comuni della malattia

  • Perdita di memoria: all’esordio della malattia si tende a dimenticare nomi, numeri di telefono, e in particolare informazioni apprese di recente, date o eventi importanti. Il malato comincia a chiedere le stesse informazioni più volte, affidandosi sempre più spesso a promemoria o agende.
  • Difficoltà nelle attività quotidiane: Si manifestano difficoltà di concentrazione e i malati impiegano molto più tempo di prima per fare le cose. Un malato di Alzheimer potrebbe ad esempio preparare un pasto e non solo dimenticare di servirlo, ma di averlo cucinato.
  • Disorientamento nel tempo e nello spazio: un malato di Alzheimer può perdere la strada di casa in vie familiari, fino a non sapere dove si trova e perché sia in un certo posto. Può perdere il senso delle date, delle stagioni e del passare del tempo
  • Problemi nel linguaggio: chi soffre del morbo di Alzheimer può dimenticare parole semplici, o sostituirle con altre improprie, avendo quindi difficoltà a seguire o partecipare a una conversazione, magari ripetendo cose appena dette o bloccarsi all’improvviso.
  • Non trovare le cose: le persone malate di Alzheimer possono lasciare gli oggetti in luoghi insoliti e non ricordarsi assolutamente come siano finiti là. A volte, non trovando più gli oggetti, possono accusare altri di averli rubati
  • Ridotta capacità di giudizio: i malati di Alzheimer possono ad esempio vestirsi in modo davvero inappropriato, possono dare prova di scarsa capacità di giudizio anche nel maneggiare il denaro o prestare meno attenzione alla cura della propria persona.
  • Difficoltà nel pensiero astratto: per il malato di Alzheimer riconoscere i numeri o fare semplici calcoli può essere davvero impossibile
  • Cambiamenti di umore e personalità: l’umore e la personalità delle persone che soffrono del morbo di Alzheimer possono cambiare nel corso della malattia. Possono diventare confusi, depressi, sospettosi e diventare facilmente suscettibili
  • Mancanza di iniziativa: chi soffre di Alzheimer può iniziare a rinunciare ad attività sociali, sportive e agli hobby preferiti, perdendo progressivamente interesse per qualsiasi cosa.

 

SR INFOGRAFICHE: L’ALZHEIMER – visualizza il PDF

 

Fonti: www.corriere.it e “Rapporto Mondiale Alzheimer 2016”