News > Le ragazze di Villa dei Fiori
Ad accogliermi a Villa dei Fiori è un gigante dagli occhi rotondi e un grande sorriso, potrò sembrare irriverente, ma è proprio questa l’impressione che ho avuto conoscendo Rinaldo Mazzetti, il Direttore Operativo della struttura.
Subito mi sono chiesta che effetto debba fare alle giovani pazienti che arrivano per la prima volta nel reparto dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) diretto dalla dottoressa Angela De Marco.
Eh già, giovani pazienti penso, perché si sa che l’anoressia o la bulimia prende le ragazzine, quelle che fanno i capricci apposta per far disperare la mamma.
E con tutte queste belle Verità vado da loro: Dora, Ben, Karmen e Katya.
Da subito queste donne mi fanno capire che le mie Verità sono dei pregiudizi, che loro prendono a “picconate” un po’ alla volta nell’arco di tutta la mia permanenza in reparto.
Anche per i lettori, che da mesi seguono le storie dei nostri pazienti, questa mia esperienza può essere l’occasione per conoscere meglio delle malattie di cui si parla poco e che nell’immaginario collettivo sono legate alla moda di cercare di assomigliare alle top model fotoshoppate (ndr termine adoperato per indicare foto modificate attraverso l’utilizzo di programmi di grafica, molto usati per migliorare l’aspetto estetico di attrici e modelle) sulle copertine delle riviste femminili.
Partiamo dalla storia di Dora, per chi segue il blog delle ragazze di Villa dei Fiori Sole.
La seconda intervista è con Ben.
Karmen, che gli amici chiamano Cammellina (la trovate così anche sul blog) perché fuma le Camel.
Purtroppo i disturbi alimentari sono malattie che non subito vengono individuate, inoltre lo stretto collegamento con la sfera psicologica le rende molto difficili da accettare e altrettanto difficili da affrontare, per coloro che ne soffrono e per le persone che gli sono vicine.
Nelle storie di queste quattro donne ho cercato il minimo comun denominatore, che le ha portate all’atto più estremo: il ricovero.
Questa volta non cercherò una Verità, ma faccio solo un’ipotesi: i litigi continui, che portano ad un logoramento dei rapporti interpersonali con i propri cari da un lato e, dall’altro, la voglia di amare se stessi e il prossimo, reciprocamente.
Un centro come quello di Villa dei Fiori può assumere un ruolo chiave nel percorso verso la guarigione “per tornare a vivere” come dicono Dora, Ben, Karmen e Katya, a cui auguriamo di farcela e con cui speriamo di rimanere in contatto attraverso la sezione del blog a loro dedicata e a cui vi invitiamo a partecipare numerosi.