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Le storie di Nanni, Fernanda, Angela e Pierluigi

1 Aprile 2010

Vittorio Cardaci, primario dell’Unità di Area Critica della Riabilitazione Respiratoria dell’IRCCS San Raffaele Pisana, alla fine del suo giro di visite, ci accoglie nel suo reparto una mattina di marzo.
Entriamo nella sua stanza e cominciamo a parlare subito di un suo paziente a cui è molto affezionato e che, nel suo piccolo, è stato un grande successo per il San Raffaele e per la sua famiglia.
Si tratta di Nanni, una persona molto dolce che sorride e manda baci a tutti. Nanni, 58 anni, è affetto dalla Sindrome di Down e a seguito di un’insufficienza respiratoria è stato 2 anni ricoverato in vari ospedali fino ad essere preso in cura dal dottor Cardaci.
Al San Raffaele Nanni ha trovato un ambiente accogliente, del personale amico e un primario intenzionato a fargli riacquistare la libertà: dalle macchine, dalla ospedalizzazione.
Cardaci ci racconta che quando Nanni è arrivato al San Raffaele erano più i momenti di assenza soporifera che quelli in cui era sveglio; non mangiava ed era attaccato al ventilatore per respirare.
Attualmente il nostro paziente è tornato a casa, mangia da solo e respira in autonomia. Per Nanni e per la sua famiglia è stato un bel traguardo, dopo un’assenza da casa di più di due anni, ora può ricevere le attenzioni dei suoi cari in un ambiente domestico protetto, gustare i suoi cibi preferiti e condurre una vita tranquilla e serena come si auspica a una persona della sua età e nelle sue condizioni.

Chiediamo al dottor Cardaci di farci conoscere alcuni dei pazienti del reparto e così lui ci porta da Fernanda, alle spalle un episodio che le ha cambiato la vita: aveva solo 3 anni quando, nel lontano 1952, mentre camminava mano nella mano alle sue due sorelle, è  stata investita in pieno da una balilla sul ciglio del marciapiede.
In realtà le conseguenze più devastanti di quel episodio si manifestarono ad 8 anni, quando a Fernanda fu diagnosticato la tetraparesi spastica progressiva.

Fernanda ha sempre continuato ad essere una bimba vivace nonostante i problemi motori e oggi è una donna sorridente che viene accudita amorevolmente dalla sorella Antonia. Fernanda, che è stata ricoverata presso questo reparto a seguito di una crisi respiratoria che l’ha portata essere intubata, tracheomizzata e ventilata, in questo momento sta facendo la sua seduta di riabilitazione, il suo obiettivo è quello tornare a casa utilizzando le apparecchiature per la ventilazione il meno possibile e magari anche a camminare senza l’ausilio della carrozzina. Noi, naturalmente, facciamo tutti il tifo per lei!
Nella stessa stanza, piena di luce, c’è Angela, 77 anni di Palermo. Ciò che ci colpisce è il suo sguardo dolce e la sua compostezza, nonostante, anche lei a causa di una crisi respiratoria, abbia subito una tracheotomia.

Infine entriamo nella suite del reparto dove troviamo Pierluigi, che ci racconta come, all’improvviso, si sia ritrovato a dover affrontare un intervento di trapianto bilaterale del polmone a causa di una fibrosi polmonare idiopatica (ndr un ispessimento del tessuto polmonare che impedisce il corretto passaggio di ossigeno dal polmone al sangue).
La storia di questo signore, 58 anni, sposato con due figlie, ci insegna come anche le situazioni più difficili possano essere affrontate con determinazione e preparazione.
Pierluigi ha conosciuto la nostra realtà attraverso il sito web. Al San Raffaele ha seguito un piano di riabilitazione respiratoria che gli ha consentito di affrontare nel migliore dei modi il trapianto di polmone.

Oggi Pierluigi è tornato al San Raffaele per una nuova riabilitazione respiratoria, questa volta nell’ottica di recuperare tono muscolare, tolleranza allo sforzo fisico e così migliorare la sua qualità di vita.
Il suo obiettivo infatti è quello di tornare a vivere come prima se non meglio, avendo più tempo da dedicare a se stesso e meno al lavoro (ndr Pierluigi prima dell’intervento era l’Amministratore Delegato di una società informatica).
Vogliamo concludere il nostro viaggio all’interno di questa unità operativa con una frase che ci ha detto Antonia, che spessissimo è qui in reparto per imparare a dare la giusta assistenza a sua sorella di Fernanda, quando sarà in grado di tornare a casa: “Quando trovi persone umane ti senti avvolto, non vivi lo strappo. E qui al San Raffaele abbiamo provato questa sensazione sulla nostra pelle.”