News > Libro o e-book? Dimmi cosa leggi e ti dirò come memorizzi
L’e-book: il libro digitale che sta rivoluzionando il mondo dell’editoria potrebbe cambiare anche i meccanismi cerebrali che regolano la lettura. Leggere sui dispositivi piuttosto che sulla carta comporta infatti delle differenze per il nostro cervello.
A spiegarlo è il Prof. Piero Barbanti, neurologo dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma, che sottolinea come «la diversità sostanziale risieda nella memoria sensoriale. Attraverso l’uso dei sensi, infatti, si memorizza meglio: il tatto, ad esempio, tramite la porosità del foglio, o l’udito, quando percepiamo il fruscio della pagina».
«Non bisogna poi dimenticare», aggiunge, «che il libro “si possiede”, lo avvertiamo come nostro, mentre invece percepiamo la macchina come qualcosa di estraneo. Poi un altro aspetto: la postura. Quella della lettura è una postura incredibilmente naturale, che attiva le aree dell’ippocampo e dell’ippotalamo: ricordo e piacere assieme».
Secondo il neurologo «leggere è una forma di ascolto, ma molte volte invece noi non riusciamo a mantenere la concentrazione perché siamo disabituati ad ascoltare stando zitti. La lettura è una degustazione vera e propria che coinvolge apposite aree cerebrali. Insomma: il piacere della tecnica di lettura è un aspetto fondamentale».