La medicina riabilitativa ha necessità di superare l’empirismo che in passato ha caratterizzato il suo agire per dotarsi di solide evidenze precliniche misurabili.
Lo studio dei meccanismi patogenetici preclinici permette di individuare i meccanismi del recupero funzionale consentendo di realizzare un percorso personalizzato e realmente traslazionale.
La creazione di solidi modelli che permettano di realizzare l’analisi del soggetto sano e di quello con disabilità è di supporto alla valutazione oggettiva dello stato clinico, alla comprensione dei fenomeni di recupero funzionale, alla ottimizzazione della personalizzazione dell’approccio riabilitativo-terapeutico.
L’integrazione genotipo-fenotipo-ambiente è la base della riabilitazione del futuro.
La medicina riabilitativa ha necessità di superare l’empirismo che in passato ha caratterizzato il suo agire per dotarsi di solide evidenze precliniche misurabili.
Lo studio dei meccanismi patogenetici preclinici permette di individuare i meccanismi del recupero funzionale consentendo di realizzare un percorso personalizzato e realmente traslazionale.
La creazione di solidi modelli che permettano di realizzare l’analisi del soggetto sano e di quello con disabilità è di supporto alla valutazione oggettiva dello stato clinico, alla comprensione dei fenomeni di recupero funzionale, alla ottimizzazione della personalizzazione dell’approccio riabilitativo-terapeutico.
L’integrazione genotipo-fenotipo-ambiente è la base della riabilitazione del futuro.
L’identificazione dei meccanismi eziopatogenetici alla base delle malattie disabilitanti permetterà lo sviluppo di strategie terapeutiche innovative.
La conoscenza approfondita dei meccanismi patogenetici delle malattie cronico-degenerative, con l’identificazione di molecole endogene rilasciate da parte dei tessuti danneggiati, possono costituire un utile strumento per la scoperta di biomarker utili per monitorare la progressione delle malattie e l’efficacia della riabilitazione.
La conoscenza degli eventi precoci che determinano la progressione delle malattie disabilitanti è fondamentale per identificare marker di rischio e nuovi determinanti di out-come.
E’ importante quindi poter: identificare le alterazioni reciproche del metabolismo bioenergetico e suggerire approcci nutrizionali/farmacologici e riabilitativi.
L’identificazione dei meccanismi eziopatogenetici alla base delle malattie disabilitanti permetterà lo sviluppo di strategie terapeutiche innovative.
La conoscenza approfondita dei meccanismi patogenetici delle malattie cronico-degenerative, con l’identificazione di molecole endogene rilasciate da parte dei tessuti danneggiati, possono costituire un utile strumento per la scoperta di biomarker utili per monitorare la progressione delle malattie e l’efficacia della riabilitazione.
La conoscenza degli eventi precoci che determinano la progressione delle malattie disabilitanti è fondamentale per identificare marker di rischio e nuovi determinanti di out-come.
E’ importante quindi poter: identificare le alterazioni reciproche del metabolismo bioenergetico e suggerire approcci nutrizionali/farmacologici e riabilitativi.
Identificazione/Realizzazione di modelli riproducenti i determinanti cellulari, molecolari, genetici, nutrizionali e microbici nella risposta riabilitativa in malattie neurodegenerative, neuromotorie, cerebrovascolari, ortopediche, cardiovascolari, respiratorie e nel dolore cronico. Identificazione di biomarkers per predire l’efficacia di tale risposta.
Identificazione/Realizzazione di modelli riproducenti i determinanti cellulari, molecolari, genetici, nutrizionali e microbici nella risposta riabilitativa in malattie neurodegenerative, neuromotorie, cerebrovascolari, ortopediche, cardiovascolari, respiratorie e nel dolore cronico. Identificazione di biomarkers per predire l’efficacia di tale risposta.