News > L’IRCCS San Raffaele vola in Cina per diffondere le best practices dell’eccellenza della neurofisiologia clinica italiana per la diagnosi delle demenze
Il prof. Rossini e il suo team ospiti della Shanghai University Of Traditional Chinese Medicine
Il team diretto dal Prof. Paolo M. Rossini, Responsabile del Dipartimento di Neuroscienze dell’IRCCS San Raffaele, in tour nel territorio cinese per diffondere alcuni innovativi approcci delle neuroscienze moderne in particolare in ambito della neurofisiologia clinica. Sono stati gli esperti della Shanghai University Of Traditional Chinese Medicine a rivolgersi direttamente al Prof. Rossini, neurologo di fama mondiale, precursore nell’utilizzo combinato dell’elettroencefalografia e della stimolazione magnetica transcranica (TMS), per uno scambio di conoscenze e best practices italiane per la definizione di un protocollo sperimentale e nuove collaborazioni.
“La Cina è molto avanzata dal punto di vista tecnologico, ma mancano alcune delle metodiche più raffinate che noi abbiamo messo a punto ed utilizziamo in particolare per la diagnosi precoce dell’Alzheimer” esordisce Rossini, “come il nostro uso combinato della TMS con EEG, che permette di valutare meglio gli effetti delle stimolazioni magnetiche sulle diverse aree cerebrali, è qualcosa che loro stanno ancora implementando. Noi siamo avanti soprattutto nell’analisi della connettività cerebrale e nell’uso di algoritmi avanzati per interpretare i dati”. L’obiettivo di questo viaggio “è quello di trasmettere le competenze in ambito tecnologico, scientifico e analitico che aprirà la strada a nuove collaborazioni future tra Italia e Cina nel campo delle neuroscienze e della neurostimolazione” sottolinea il neurologo.
In due settimane si svolgeranno sette talk che coinvolgeranno non solo operatori sanitari come medici e fisioterapisti, ma anche studenti universitari che si dedicano alla riabilitazione neurologica e alla ricerfca per il recupero funzionale dei Pazienti neurologici. “L’obiettivo è la formazione e la diffusione delle metodologie più innovative,” spiega il Prof. Fabrizio Vecchio, Responsabile del Laboratorio di Brain Connectivity dell’Istituto romano, che insieme al Prof. Rossini e ai ricercatori Alessia Cacciotti e Lorenzo Mucci, in rappresentanza del laboratorio, visiteranno il celeste impero.
La mole di informazioni che riusciremo a trasmettere “ci permetterà di formare le nuove generazioni di specialisti sulle potenzialità della stimolazione magnetica transcranica (TMS) e sulle tecniche combinate con l’elettroencefalografia che rappresentano il futuro della ricerca e della terapia nel campo delle neuroscienze” prosegue.
Si tratteranno le applicazioni della TMS nella riabilitazione post-ictus, evidenziando come possa stimolare la neuroplasticità e migliorare il recupero motorio e cognitivo. Inoltre, saranno discusse le nuove frontiere che la stimolazione può avere nel trattamento della malattia di Alzheimer e nella neurodegenerazione, sottolineando il suo potenziale terapeutico nel rallentare il declino cognitivo. Ogni seminario sarà interattivo con l’opportunità per i partecipanti di discutere, direttamente con gli esperti del Gruppo San Raffaele, i protocolli di stimolazione, le tecniche di raccolta dati e le migliori pratiche da seguire.
Infine, ci sarà una fase pratica e collaborativa nel corso della quale il team del Prof. Rossini si confronterà con i risultati degli studi portati avanti in Cina, offrendo supporto per migliorare e completare il protocollo di ricerca e nell’interpretazione dei risultati. “La nostra partecipazione al progetto rappresenta un’opportunità non solo per trasferire conoscenze avanzate, ma anche per costruire una rete di collaborazione con un Paese come la Cina che sta crescendo in modo impressionante nelle sue capacità di ricerca scientifica e che permetterà a tutti i protagonisti di crescere ulteriormente nel campo delle neuroscienze applicate, con benefici reciproci a breve, medio e lungo termine” conclude il Professore.