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L’osteoporosi, come prevenirla?

28 Luglio 2006

L’aspettativa di vita per le persone è piacevolmente
aumentata, per questo motivo la prospettiva di diventare anziani è un dato di fatto per un numero sempre più elevato di persone. È vero, però, che ci sono alcuni inconvenienti legati all’età come l’osteoporosi. 
Ne Parliamo con il Prof. Alberto Pierallini, primario della Diagnostica per Immagini dell’IRCCS San Raffaele Pisana.
“L’Osteoporosi è una riduzione graduale del contenuto minerale delle ossa (soprattutto del calcio) che, col passare degli anni, diventano sempre più fragili. Nella maggior parte dei casi  – precisa il Prof. Pierallini – si sviluppa senza dare segni tanto che molte persone non si accorgono di soffrirne. Nei casi gravi, cioè nelle persone a più alto rischio, le ossa sono talmente fragili che anche un piccolo trauma può provocare una frattura.”

Quali sono i soggetti più a rischio osteoporosi?
“L’osteoporosi inizia il suo sviluppo già dai 40-50 anni, ma si manifesta solo in persone anziane. Possono esserne colpiti sia gli uomini che le donne, ma è una malattia che riguarda soprattutto la donna dopo la menopausa” 

E’ possibile diagnosticare per tempo tale patologia?
Certo. Gli esami che possono aiutare a fare la diagnosi sono la radiografia delle ossa e la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) che misura la densità della massa ossea. Serve a determinare se la mineralizzazione si è ridotta e se è già comparsa l’osteoporosi. Si rivela dunque utile soprattutto per le donne in menopausa, in quanto a rischio di demineralizzazione ossea.”
Proprio per venire incontro alla necessità di assicurare uno strumento di prevenzione ai soggetti a rischio osteoporosi – conclude il Prof. Pierallini –  abbiamo deciso di dotarci della MOC all’interno dei Centri Diagnostici dell’IRCCS San Raffaele Pisana“.