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Luciano e il Robot

28 Novembre 2016

Luciano è il primo paziente dell’IRCCS San Raffaele Pisana riabilitato grazie ad un robot, il Mit Manus, creato nel famoso Istituto (MIT – Massachusetts Institute of Technology), di Boston e da più di un anno operativo presso l’Unità operativa di Riabilitazione neuromotoria  dell’IRCCS San Raffaele Pisana. 

Luciano ci racconta la sua storia e la sua esperienza di paziente presso il San Raffaele, senza celare l’entusiasmo per la tecnologia che l’ha aiutato nella riabilitazione e per il personale medico e paramedico che l’ha accompagnato in questo percorso.

La storia di Luciano comincia nell’Agosto del 2009, su un campo da tennis, in vacanza in Calabria, quando è colpito da una ischemia cerebrale.

 

“Era l’otto agosto” – specifica Luciano – “una data che non potrò mai più dimenticare. Ha segnato drammaticamente la mia vita ma io preferisco considerarla come una “seconda nascita”. Potevo non essere qui a raccontare la mia storia e invece eccomi…non è come essere nato una seconda volta?”

 

Luciano è ricoverato a lungo presso un ospedale romano, poi, dopo le dimissioni, comincia un periodo di terapia domiciliare e cicli di fisioterapia: ha notevoli problemi di deambulazione e ha perso l’uso del braccio e della mano sinistra.

Su un quotidiano, legge un articolo sull’utilizzo della robotica nella pratica clinica presso l’IRCCS San Raffaele Pisana e decide di farsi ricoverare presso il nostro Istituto.

 

“Non ho mai perso la fiducia nella possibilità di recupero e ho cercato di non farmi sopraffare dall’angoscia, dal panico” – continua Luciano –  “Ho capito, soprattutto, che dovevo mantenere la calma, darmi degli obiettivi ragionevoli  e non perdere mai la fiducia in me stesso. L’amor proprio e l’amore per la mia famiglia mi hanno supportato e reso determinato”.

 

Luciano è uno sportivo, tenace e combattente, uno che non si arrende facilmente agli eventi.

 

“Grazie all’intervento dei fisioterapisti della terapia occupazionale, del Reparto diretto dal Professor Enzo Palma, ho recuperato la deambulazione” – continua Luciano – “ ma quello che mi preoccupava davvero, a quel punto,  erano il braccio e la mano sinistra”.

 

Luciano viene inserito in un programma di ricerca dell’IRCCS San Raffaele Pisana, seguito da uno dei ricercatori dell’Area Neuromotoria, il dott. Patrizio Sale, collaboratore del Prof. Marco Franceschini, e comincia la riabilitazione con il Mit Manus, il braccio robotico dedicato al recupero funzionale dell’arto superiore.

Nella riabilitazione robotica il ruolo del paziente è centrale. A lui viene richiesto di eseguire un atto motorio e, se non è in grado di completare il movimento, interviene il robot che, con una velocità tarata sulle capacità residue del paziente, porta a compimento l’esercizio.

Luciano si impegna con grande volontà e disciplina e alla fine riesce a recuperare l’uso dell’arto sinistro.

 

“Da questa storia ho imparato soprattutto a non farmi dominare dall’ansia nel raggiungimento di obiettivi importanti, a prendermi il mio tempo e a stabilire una scaletta di priorità. Non posso ancora giocare a tennis” – scherza Luciano – “ ma sono molto molto soddisfatto del lavoro svolto e dei risultati ottenuti”.

 

Il successo di Luciano e del suo percorso riabilitativo è il successo di un binomio vincente: alta tecnologia e umana forza di volontà!