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“L’uso della sedazione nella fase terminale della vita” il tema delle tesi del Master Universitario in cure palliative

5 Aprile 2007

Si è svolta nell’aula Fleming dell’Università di Tor Vergata la discussione delle tesi del Master Universitario di II livello in Cure Palliative, di durata biennale. Hanno conseguito questo  titolo i dottori Maria Silvaroli – Medico  Responsabile Hospice Rocca di Papa, e i dottori Ugo Ciervo e Roberto Rossi – assistenti medici dell’Hospice RdP., che hanno presentato una relazione dal titolo: “L’uso della sedazione nella fase terminale della vita”, con relatore il prof. Alessandro Fabrizio Sabato – Direttore del Master di II livello e Direttore della cattedra di Anestesia, Rianimazione e Fisiopatologia  del Dolore. Il tema trattato, di particolare interesse in medicina palliativa da molti anni,  negli ultimi mesi ha avuto ampia eco sui media per la delicatezza e la complessità dell’argomento.
I dati dell’indagine del Ministero della Salute svolta dalla Commissione per le Cure Palliative Pediatriche in collaborazione con l’Istat parlano chiaro e aiutano a capire.
Sono infatti 11.000 solo i minori (0-17 anni) con malattia inguaribile e/o terminale: 1/3  con patologia oncologica e 2/3 non oncologica. In totale sono circa 15.000 i minori che hanno bisogno di un approccio palliativo e 7.500 quelli per i quali sono necessarie cure palliative specialistiche.
In un distretto sanitario di 250.000 persone con una popolazione pediatrica di circa 50.000 bambini, in un anno: 5 bambini sono terminali, 2 di questi sono oncologici, 1 cardiopatico e 2 muoiono per altra patologia. Più del 50% avrebbe bisogno di cure palliative.
Il  decorso dei minori con necessità di cure palliative specialistiche oggi è caratterizzato da una media di 10 ricoveri l’anno, e 150 giorni  di degenza ospedaliera. 
Ogni anno vengono utilizzati per questi bambini circa 1.600.000  giorni di degenza ospedaliera ordinaria.
Circa il 50% dei bambini che hanno bisogno di cure palliative è  sottoposto ad almeno un ricovero annuo in una Unità di Terapia Intensiva, con  una media di oltre 100 giorni di degenza l’anno. Per questi bambini la proiezione nazionale è di circa  580.000 giorni l’anno di ricovero in Terapia Intensiva. La stima nazionale del costo sostenuto, calcolato in base alle tariffe riferite ai DRG, è di  circa 80 milioni di euro per anno per il ricovero ospedaliero ordinario, e di 580 milioni di euro per anno per i ricoveri in terapia intensiva, in base al costo  medio di una giornata di Terapia Intensiva, convenzionalmente stimato intorno a  1.000 euro. In totale, i costi ospedalieri oggi sostenuti  per la presa in carico di questi pazienti sono valutabili in circa  650 milioni di euro per anno.