News > Mario Giordano risponde alla lettera di una piccola paziente del San Raffaele
Mario Giordano sul caso San Raffaele: un crimine commesso da una Regione che paga Suv e vacanze ai Fiorito di turno
«Quello che sta succedendo nel Lazio è un crimine nei confronti dei malati, prima di tutto, oltre che dei medici, degli infermieri e degli oltre 3mila dipendenti che lavorano in questi ospedali che saranno costretti a chiudere per il semplice fatto che la Regione Lazio non paga». Sono le dure e concitate parole usate dal giornalista Mario Giordano nella sua lettera di risposta alla mamma di una giovane paziente del reparto pediatrico dell’IRCCS San Raffaele Pisana.
La risposta di Giordano al drammatico sfogo di una delle tante mamme smarrite e disperate per il fiume in piena che ha travolto la sanità laziale e il Gruppo San Raffaele, è pubblicata nella rubrica “Posta Prioritaria” dell’edizione di Libero di oggi.
“Siamo i genitori di Letizia” si legge nella lettera, “una giovane paziente disabile in cura da anni presso il reparto pediatrico di via della Pisana diretto dal Prof. Albertini”. E ancora “Lui e la sua èquipe ci hanno accompagnato verso un lungo percorso che oggi viene messo in discussione a causa dei mancati pagamenti da parte della Regione Lazio che stanno portando alla chiusura di questa struttura di eccellenza”.
Colpisce duro Giordano dinanzi alla potenza devastante di parole vergate dalla disperazione. Va dritto al nodo della questione. Senza indugi. Senza remore. Oggi, a sei giorni dalla vigilia del Santo Natale, non è il caso di averne. «C’è una Regione» spiega «che ha trovato i soldi per pagare i Suv di Fiorito, le sue vacanze a Porto Cervo… e non trova invece i soldi per pagare servizi per i malati e i disabili». E si chiede «Perché i soldi per i consiglieri regionali continuano ad arrivare puntuali, senza un centesimo arretrato, e quelli per Letizia proprio non si trovano?».