Presso il Reparto di Riabilitazione Neuromotoria del San Raffaele Pisana, diretto e coordinato dal professor Salvatore Giaquinto, si studia l’applicazione della musicoterapia ai tradizionali programmi riabilitativi.
“Non una semplice applicazione pragmatica – spiega il professor Giaquinto – ma una attenta e studiata valutazione scientifica che serve per dimostrare quanto la musica faccia bene alla ripresa del tono e dell’umore, alla stimolazione cognitiva e alla psicomotricità dei pazienti in riabilitazione. Già a Maggio abbiamo effettuato una prima sperimentazione con l’attivazione di una struttura mobile di musicoterapica e, in seguito a numerose lettere di richiesta pervenuteci dai pazienti stessi, abbiamo deciso di replicare questa particolare avventura che avrà inizio lunedì quattro ottobre prossimo ”.
Ma in cosa consiste questa fase sperimentale e a che tipologia di pazienti è rivolta?
“I pazienti – continua Giaquinto – i cui test di depressione ed ansia risultano superiori alla media (molti di essi sono operati di artroprotesi) vengono suddivisi in due gruppi A e B e seguiti per due mesi da un musicologo, un terapista ed uno psicologo. Per mezzo di un controllo preciso e costante del trattamento in corso non esiste il dubbio che il miglioramento possa essere casuale. Il Gruppo A effettua per i primi quindici giorni una seduta di canto e ritmica di un’ora per sei giorni la settimana, nei successivi quindici giorni ascolta una conferenza su argomenti musicali. Il gruppo B fa esattamente l’inverso, prima ascolta e poi canta. Durante il secondo mese
abbiamo il cross- over ossia il gruppo A prima ascolta e poi canta ed il gruppo B fa esattamente il contrario. In questo modo evitiamo che insorgano nei due gruppi differenze dovute alle successioni. Una volta effettuata la sperimentazione si studiano scientificamente i risultati ottenuti e in particolare si confrontano i test, relativi alla depressione e all’ansia, con quelli eseguiti prima di cominciare la terapia”.
Quali sono gli effetti che si riscontrano dopo il trattamento musiterapico?
“Il morale migliora, i pazienti sono entusiasti, motivati e meno sofferenti di trovarsi comunque in un ospedale. La musicoterapia, inoltre, stimola la psicomotricità, capita spesso infatti che l’ascolto della musica spinga spontaneamente i pazienti trattati al movimento”.